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Bologna si crede Milano #9: La torre Garisenda

Una serie di flash estivi a puntate di Andrea Ruggeri da leggere sull'asfalto liquefatto

Scritto da Andrea Ruggeri il 26 agosto 2024
Aggiornato il 27 agosto 2024

Bologna si crede Milano è la nuova serie di flash estivi ispirati dalla città liquida (o meglio: liquefatta) che Andrea Ruggeri ha scritto per Zero. Già autore degli acclamati Welcome. Manuale per studenti senza fissa dimora e La rivoluzione è finita, abbiamo vinto (Guida turistica all’antica città del PCI), entrambi usciti per la collana di libricini fotocopie di Modo Infoshop, Ruggeri ci ha regalato il suo sguardo satirico sulla Bologna ambiziosa che cerca di imitare Milano senza mai riuscirci.

La torre Garisenda

La pericolosa pericolanza identitaria che la Milano immobiliare non ha

Messaggio dall’aldilà da Ground Zero 

E’ una delle Due Torri. Quella bassa e sghemba quasi millenaria, pericolo che possa crollare.

C’è tutto un confabulo ingegneristico su come tenerla sù. Poi spunta la tragica metafora del crollo identitario, senza la Garisenda Bologna è senza madre, sarebbe un trauma cittadino che evoca Hiroshima e l’11 Settembre. Ci vogliono subito testimonial bolognisti da accostare al dramma e sollevare il morale del popolo. Malauguratamente quelli di rango sono tutti morti.

La Bologna che una volta era Eco, Freak Antoni e Dalla non c’è più. Adesso c’è la Bologna beauty.

E vada. A Milano questo tormentone non esiste. E’ piena di torri tirate sù per fare un gran effettone urbano, non hanno bisogno di testimonial della pericolanza, parliamo di una splendente città turrita nuova di zecca, comandata dalla finanza e non dalla sovraintendenza alle belle arti. Sono le archistar che hanno inventato queste torri i celebri testimonial che fanno grande Milano. Crollo identitario pari a zero. Business a mille.

Saluti dalle Twin Towers.