Ad could not be loaded.

Cosa non perdere al Future Film Festival 2018

Torna dal 29 maggio al 3 giugno l'evento dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media

Scritto da Matteo Cortesi il 24 maggio 2018

Per il ventennale Future Film Festival si espande: record assoluto tra lungometraggi, cortometraggi, proiezioni speciali, anteprime – la cifra totale supera abbondantemente il centinaio di proiezioni – un “festival nel festival” nella cornice più avveniristica che Bologna conosca, la mostra multimediale “Is It Future Is It Past” già da qualche tempo in Salaborsa a preparare il terreno. Tra anteprime, ritorni e addii (oltre alle ormai consuete, irrinunciabili “Follie di mezzanotte”) si dipana il programma più vario da quando il festival esiste, da sempre comunque con lo stesso spirito: un’occhiatina a quello che vedremo domani (in senso figurato, metaforico, stessa differenza), non solo e non necessariamente sul grande schermo ma che sul grande schermo trova la più sensata chiave di lettura. Di seguito, solo alcuni dei film dal ricchissimo programma da non perdere per alcuna ragione al mondo.

1917 - The Real October
1917 – The Real October

LE ANTEPRIME

Apre martedì 29 con l’anteprima italiana di Unsane di Steven Soderbergh – nessun collegamento con Tenebre di Dario Argento, il cui titolo per il mercato americano era appunto Unsane – girato interamente con iPhone 7 Plus. Passano gli anni, cambiano i device – ieri la videocamera, oggi lo smartphone – resta la visione, sempre quegli N passi avanti rispetto al resto. Con le sue stesse parole: “La resa è intensa, iperrealista, e sicuramente un filtro che dobbiamo ancora abituarci a vedere sul grande schermo. Posso parlare per me: questo nuovo medium cinematografico cambierà il mio modo di fare cinema.”
Altra anteprima italiana 1917 – The Real October di Katrin Rothe, girato interamente in cut-out animation. La rivoluzione d’ottobre dagli occhi di cinque grandi artisti dell’epoca: lo scrittore Maxim Gorky, il pittore Kazimir Malevich, il poeta Vladimir Mayakovsky, il critico e pittore Alexandre Benois, la poetessa, saggista e scrittrice Zinaida Nikolayevna Gippius.
E ancora Mutafukaz, di Run e Shojiro Nishimi, joint-venture tra Francia e Giappone per un film di animazione in 2D psichedelico e iperreale, certamente tra le bombe psichiche di FFF 2018.

La tomba delle lucciole
La tomba delle lucciole

OMAGGIO A ISAO TAKAHATA

Non poteva mancare un’ampia retrospettiva dedicata al grande Maestro giapponese recentemente scomparso, co-fondatore del celebre Studio Ghibli con Hayao Miyazaki. Qui il programma delle proiezioni.

Io, Robot
Io, Robot

FFF AL MAST

Teoria e pratica: a precedere la ventesima edizione di Future Film Festival, la rassegna Robot & Superhumans 25/26/27 maggio al MAST. Impossibile anche solo ipotizzare location più adatta: la riproduzione reale di una scena di Blade Runner che non è mai stata girata sarà il luogo della rassegna, curata da Roy Menarini, dove vengono riproposti alcuni titoli-chiave nella rappresentazione dell’interazione uomo-macchina. Con esiti, per chi ancora non sa, tutti da scoprire: dallo straniante Sam Rockwell in Moon fattanza, pilotato dal figlio di David Bowie, a Andrew Niccol, tra i più lucidi teorici del post-cyberpunk, in doppia con Gattaca e In Time, fino all’Asimov trasfigurato da Alex Proyas nel mai abbastanza rivisto Io, Robot. E non è ancora finita (programma completo al link: http://www.mast.org/future-film-festival-2018)

Insects
Insects

L’ADDIO DI JAN ŠVANKMAJER

Dove Soderbergh aveva scherzato (annunciato il ritiro dalle scene nel 2013, da allora otto film tra completati e in lavorazione), per Jan Švankmajer questa volta è reale: Insects sarà, in tutti i sensi, il suo ultimo film. Il maestro del surrealismo si congeda con una rilettura alla sua maniera della piece Pictures from the Insects’ Life dei fratelli Čapek (l’equivalente ceco di Elias Canetti e Francis Bacon, più tutto quel che sta in mezzo), portando la tecnica stop-motion ben oltre le nuvole.

Meatball Machine Kodoku
Meatball Machine Kodoku

FOLLIE NOTTURNE

Particolarmente azzeccata quest’anno la categoria: Meatball Machine resta tra le visioni più estreme qualsiasi occhio umano collegato al cervello possa sopportare, dal 2005 a oggi pietra angolare il cui solo nome basta a disintegrare sinapsi; Yoshihiro Nishimura raccoglie il testimone e sale di livello: dagli effetti speciali del primo ora passa alla regia, Meatball Machine Kodoku, la sua Montagna Sacra, il suo Fitzcarraldo.