Ad could not be loaded.

Dalla Svezia in Strada Maggiore, la nuova galleria d’arte NEVVEN

Scritto da La Redazione il 22 gennaio 2024
Aggiornato il 23 gennaio 2024

La settimana più arty dell’anno bolognese porta l’arrivo di una nuova galleria. Si chiama NEVVEN e arriva in Strada Maggiore 28/A da Goteborg, Svezia; nel senso che lì è stata fondata e ha una sua sede fisica dal 2015.
Curatore e fondatore è Mattia Lullini, bolognese classe 1985, che dopo le esperienze scandinave ora torna – temporaneamente – in città per avviare la seconda sede di quello che diventa così un progetto internazionale ibrido e no profit per l’arte contemporanea, “al punto d’incontro tra una kunsthalle diffusa e una galleria d’arte multinazionale”.

“NEVVEN – si legge – promuove una prospettiva intersezionale sulla scena artistica (ultra-)contemporanea e cura un variegato programma di mostre, eventi disseminativi e contenuti, digitali e non, in collaborazione con diverse istituzioni pubbliche e private. Al cuore del progetto sta un un principio etico che vuole ripensare uno spazio espositivo in maniere che giovino agli artisti e decolonizzino il corrente ecosistema culturale, che migliorino le condizioni dei lavoratori nel campo dell’arte attraverso un ambiente non discriminante e che presentino un’offerta pubblica che sia in grado di coinvolgere attivamente la comunità locale favorendo uno scambio a livello internazionale di idee ed esperienze”.

«Quindici anni fa – racconta Mattia – mi sono trasferito prima in Danimarca poi successivamente in Svezia per cambiare aria, attratto da un contesto sociale e politico molto differente da quello italiano. La galleria è stata fondata insieme all’artista Alina Vergnano, che ha poi scelto però di continuare a fare solo l’artista. Quindi oggi sono solo io il curatore principale, con l’aiuto di alcuni ottimi collaboratori e collaboratrici. Tra gli obiettivi che hanno sempre guidato NEVVEN c’è in particolare quello trovare un punto di incontro tra i fini “etici” dell’organizzazione – o no profit – che riguardano, ad esempio, la diffusione dell’arte e la sua necessità di sostenersi e sostenere gli e le artiste, facendo quindi attività commerciale. È una bella sfida, sopratutto perché anche a livello burocratico ci sono molte differenze tra la Svezia e l’Italia. È in qualche modo un tentativo di forzare un sistema troppo rigido, in cui questi due aspetti non vengono concepiti assieme. Oggi sono, perciò, molto contento di essere riuscito a tornare parzialmente a casa, e anche se continuerò ad abitare a Goteborg, questa doppia collocazione ci aiuterà ad offrire uno sguardo con un doppio punto di vista sia sulla scena nord-europea che quella italiana concentradoci sempre su lavori dal carattere internazionale».

NEVVEN si presenta alla città giovedì 25 gennaio inaugurando dalle h 18 due mostre: Mastabatoom, Mastabadtomm, una collettiva con opere di Lula Broglio, Sigve Knutson, Olof Marsja, Minh Ngọc Nguyễn, Mattia Pajè e Oda Iselin Sønderland e Home as a Silhouette, una personale di Mikael Lo Presti.

Con un titolo onomatopeico tratto da una delle più famose e scherzose scene del romanzo Joyciano «Finnegans Wake», la collettiva Mastabatoom, Mastabadtomm tesse una lirica volta a mediare tra materiali, pratiche, storie e tradizioni antitetiche ma affini. Ispirata al romanzo di Joyce vuole anch’essa presentare un controllatissimo caos, che celebri e introduca al pubblico bolognese una selezione di artisti che rappresentino la storia di NEVVEN (lo svedese Olof Marsja e i norvegesi Sigve Knutson e Oda Iselin Sønderland) giustapposti a tre nuove collaborazioni (il danese-vietnamita Minh Ngọc Nguyễn e gli italiani Mattia Pajè e Lula Broglio).

Home as a Silhouette è la prima mostra personale di Mikael Lo Presti in Italia che la galleria svedese NEVVEN è orgogliosa di presentare nella sua nuova sede Bolognese. Rappresentato in alcuni dei musei e gallerie più importanti di Scandinavia, come Astrup Fearnely Museum e STANDARD(OSLO), con questa presentazione Lo Presti adatta e sviluppa due dei suoi temi più cari e che lo hanno reso uno dei giovani pittori più promettenti nel nord Europa, la natura morta e il ritratto.