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Gli scatti vincitori del World Press Photo 2023 in mostra a Bologna

Scritto da La Redazione il 19 gennaio 2024

Alpaqueros. Foto di Alessandro Cinque

Dal 3 al 25 febbraio 2024, nel Sottopasso di via Rizzoli, arriva la mostra World Press Photo 2023 con gli scatti premiati – nell’anno appena trascorso – dal più prestigioso concorso fotogiornalistico internazionale.

L’esposizione, promossa in collaborazione con Foto Image e World Press Photo Foundation, affianca la mostra Bologna Fotografata (appena prorogata fino al 3 agosto prossimo) e propone una selezione degli scatti in concorso all’ultima edizione del World Press Photo, che dal 1955 premia il meglio del fotogiornalismo proveniente da tutto il mondo. A questa 66ª edizione hanno partecipato 3.752 fotografi di 127 paesi, per un totale di 60.448 fotografie.

La foto dell’anno è andata al fotografo ucraino Evgeniy Maloletka per la sua immagine straziante scattata il 9 marzo 2022 durante l’assedio di Mariupol in Ucraina: lo scatto ritrae una donna incinta trasportata in barella fuori dal reparto maternità di un ospedale danneggiato nel corso di un attacco aereo russo. La donna gravemente ferita è deceduta mezz’ora dopo aver dato alla luce il corpo senza vita di suo figlio.

L’autore è riuscito a catturare la sofferenza umana causata dall’invasione russa dell’Ucraina in un’unica immagine. Il presidente della giuria globale, il photo editor del New York Times e co-fondatore di Diversify Photo, Brent Lewis ha dichiarato: “Con il voto dato nel primo anniversario dall’inizio della guerra in Ucraina, la giuria ha premiato il potere di questa immagine e la storia che c’è dietro, così come le atrocità che mostraLa morte della donna incinta e di suo figlio riassume gran parte della guerra”.

Ad aggiudicarsi il premio World Press Photo Story of the Year è stato Mads Nissen, fotografo danese, con la sua storia The Price of Peace in Afghanistan, realizzata per Politiken/Panos Pictures. Il lavoro, attraverso nove inquietanti ma bellissime foto, vuole ricordare le difficoltà quotidiane del popolo afghano che vive ora sotto il regime dei talebani in assenza di aiuti internazionali.

A conquistare il premio per il World Press Photo Long-Term Project, Battered Waters della fotografa armena Anush Babajanyan, per VII Photo/National Geographic Society. Quattro paesi dell’Asia centrale Tagikistan, Kirghizistan, Uzbekistan e Kazakistan sono alle prese con la crisi climatica e con la mancanza di coordinamento nell’utilizzo delle risorse idriche che condividono.  Il progetto mette in luce l’impatto della siccità e della gestione dell’acqua dopo la caduta dell’Unione Sovietica e mostra il potente spirito di resilienza delle popolazioni costrette ad adattarsi alla nuova realtà.

Il vincitore della categoria World Press Photo Open Format Award, dedicata a progetti che utilizzano diversi media (dal video, al documentario interattivo, alle foto disegnate), è il fotografo egiziano Mohamed Madhy. Attraverso il suo lavoro, Here, The doors don’t know me, l’autore narra, in modo inedito, la storia di una comunità di pescatori che sta scomparendo nel quartiere di Al Max ad Alessandria d’Egitto. Il lavoro è il risultato di una collaborazione con gli stessi protagonisti del progetto, strutturato a più livelli, che si compone di un approccio fotografico, di materiale d’archivio dei residenti, di lettere, disegni scritti a mano, video e suoni. 

Infine, tra i vincitori regionali, si menzionano due fotografi italiani: il primo, Simone Tramonte, ha vinto nella categoria Long-Term Projects per l’Europa con il suo lavoro Net- Zero Transition, che vuole mostrare le proposte più innovative che potranno permettere all’Europa di diventare il primo continente a impatto zero. Il progetto esplora il rapporto tra uomo, ambiente e innovazione mostrando le nuove soluzioni tecnologiche in grado di guidare il passaggio a una nuova era. Il tema del cambiamento climatico viene affrontato dal fotografo tramite una prospettiva positiva, seguendo le tracce verso un concreto progresso ambientale, tecnologico, scientifico, sociale ed economico. Il secondo italiano, Alessandro Cinque, è stato invece premiato tra i vincitori regionali per il suo progetto Alpaqueros, frutto di diversi anni di lavoro sul territorio, dedicato alle evoluzioni delle famiglie in bilico tra sopravvivenza, tradizioni e sostenibilità: è, infatti, la storia di donne allevatrici peruviane che rischiano la vita portando gli alpaca sempre più in alto per combattere il cambiamento climatico e mantenere vivo il commercio che sostiene le loro famiglie.


La mostra World Press Photo 2023 sarà accompagnata, lungo l’arco del mese di febbraio, da una serie di incontri al Cinema Modernissimo con fotografi ed esperti. Qui il calendario.

Orari
Lunedì: 14.00-20.00 / Martedì chiuso / da mercoledì a venerdì: 14.00-20.00 / sabato e domenica: 10.00-20.00 + Venerdì 2 e sabato 3 febbraio chiusura alle ore 21 (ultimo ingresso ore 20)

Biglietto cumulativo World Press Photo-Bologna fotografata: 15 € (ridotto 12 €)

La mostra è accessibile a persone con disabilità motorie.  Si prega di contattare lo staff al numero 051 2194150, oppure recarsi al Bookshop della Cineteca di Bologna.