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I film da vedere a Biografilm 2023

Scritto da Salvatore Papa il 5 giugno 2023
Aggiornato il 6 giugno 2023

Copie Recenti di Paesaggi Antichi (Rä di Martino)

C’è una missione che ha caratterizzato in questi 19 anni Biografilm: promuovere l’importanza del cinema biografico e documentario. Quando tutto iniziò lo scenario era completamente diverso e di documentari al cinema se ne vedevano davvero pochi. Oggi molto è cambiato e buona parte del merito è del festival bolognese che non a caso è stato anche la culla di I Wonder Pictures, diventata in pochi anni una delle case di distribuzione legate ai documentari più importanti d’Italia. Insomma, missione compiuta.

La diciannovesima edizione del festival, dal 9 al 19 giugno 2023 (biglietti ridotti per i lettori di ZERO a questo link), è dedicata al tema “Essere e avere”, titolo di un celebre documentario del francese Nicolas Philibert che sarà a Bologna nella cerimonia d’apertura per presentare in anteprima l’Orso di Berlino Sur l’Adamant.

Philibert ritirerà, inoltre, il premio Celebration of Lives Awards, assegnato anche alla regista e documentarista Roberta Torre (Tano da morire, Mare nero, Le Favolose) e alla dottoressa Cristina Cattaneo, protagonista del film Sconosciuti puri di Mattia Colombo e Valentina Cicogna, che mostra il suo impegno nel garantire dignità ai corpi senza nome di senzatetto, sex workers, fuggiaschi, adolescenti, migranti che arrivano nella sua sala autoptica.

Il grande ospite di quest’edizione sarà invece Michel Gondry: il regista di film culto come Se mi lasci ti cancelloL’arte del sogno e Be Kind Rewind sarà a Bologna domenica 11 giugno alle h 15 per presentare al Pop Up Cinema Arlecchino l’anteprima italiana di The Book of Solutions.

E, sempre all’Arlecchino, arriveranno anche il tedesco Fatih Akin (La sposa turca, Soul Kitchen, ecc.) con il nuovo Rheingold (domenica 18 giugno alle h 18.30), la storia di Xatar, passato dall’essere spacciatore a padre di famiglia, musicista e imprenditore; e i Verdena a introdurre il film Per sempre assenti di Francesco Fei, un viaggio dentro la loro vita di tutti i giorni e la loro musica (venerdì 16 giugno, h 22).

Houria (Mounia Meddour)

L’immagine ufficiale del festival appartiene a Houria dell’algerina Mounia Meddour, tra i film in programma che affrontano il tema del coraggio delle donne insieme ad Apolonia, Apolonia di Lea Glob, incontro tra la regista e la pittrice Apolonia Sokol, Sieben Winter in Teheran di Steffi Niederzoll, sul caso della giovane iraniana Reyhaneh Jabbari, Hidden Letters di Violet Du Feng e Qing Zhao, su due donne cinesi legate dal fascino della lingua segreta del Nushu o Is There Anybody Out There? in cui la regista Ella Glendining, nata con una rara forma di disabilità, mostra la sua lotta verso le discriminazioni che subisce nella sua quotidianità.

Altro tema presente è quello del lavoro come in The Happy Worker – Or How Work Was Sabotaged di John Webster tra le cui voci spiccano quelle dell’antropologo e attivista David Graeber e della psicologa Christina Maslach), After Work di Erik Gandini che esplora cos’è oggi l’etica del lavoro e come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro, e The Store di Ami-Ro Sköl sulle difficoltà quotidiane dei lavoratori e delle lavoratrici europee del settore terziario.

Molti anche i titoli legati alle vicende che riguardano le migrazioni: Notes on Displacement di Khaled Jarrar, racconto in prima persona di una famiglia siriana palestinese che migra dalla Siria alla Germania; Geology of Separation di Yosr Gasmi e Mauro Mazzocchi, viaggio tra Mediterraneo e Alpi per provare a capire la propria identità; All You See di Niki Padidar, sulla nuova vita in Olanda di alcune donne tra cui la stessa regista; The Mind Game di Sajid Khan Nasiri, Eefje Blankevoort ed Els van Driel sulla pressione psicologica che i bambini rifugiati devono affrontare.

After Work (Erik Gandini)

Il Festival dedicherà, inoltre, un omaggio alla video artista e regista Rä di Martino con la proiezione di alcuni suoi lavori che si concentrano sull’interpretazione della memoria attraverso differenti corpi e voci in grado di indagare luoghi sia fisici, sia mentali.

E, ancora, tra gli altri film che abbiamo segnato in agenda:

  • Ithaka – A Fight to Free Julian Assange di Ben Lawrence in cui si può osservare con gli occhi della moglie e del padre la figura di Julian Assange e la campagna per la sua liberazione;
  • This is Bologna di Lucio Apolito, Alvise Renzini: un documentario in 12 episodi che ci racconta del cambiamento di una città attraverso i ritratti di comunità nuove e vecchie: frequentatori di cinema a luci rosse, tossicomani di videocassette, barbieri ottuagenari, locali notturni, gente che vive sugli autobus, palestre, radioamatori, turisti, nomadi, tycoon del bullone;
  • After the Bridge,  il documentario di Davide Rizzo e Marzia Toscano prodotto dalla bolognese Sayonara Film che ripercorre la vita, tra presente e passato, della bolognese Valeria Collina, madre di Youssef Zaghba, uno dei tre terroristi degli attentati a Londra del 3 giugno 2017;
  • Le biblioteche e la città – Conoscere per essere liberi di Francesca Zerbetto e Dario Zanasi, un viaggio in sei biblioteche pubbliche della città di Bologna;
  • Candy di Carin Goeijers, dove la sassofonista olandese Candy Dulfer, figlia d’arte, musicista per Prince e Pink Floyd fa il bilancio della sua vita in occasione del suo cinquantesimo compleanno;
  • Il Padiglione sull’acqua di Stefano Croci, Silvia Siberini, viaggio visivo attraverso l’immaginario di Carlo Scarpa e la tradizione estetica del Giappone;
  • Molise tropico felice di Luigi Grispello, la cronaca di quattro paesi del Molise che provano a resistere al mondo moderno;
  • Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind di Ethan Coen, un viaggio nella musica e nella vita di uno dei padri fondatori del Rock ‘n’ Roll;
  • Tell Me Iggy di Sophie Blondy, documentario che ripercorre la carriera dell’Iguana del rock, Iggy Pop.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO E TUTTE LE INFO

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