Ad could not be loaded.

I migliori film che abbiamo visto al Future Film Festival 2017

Il nostro personale best of del primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media

Scritto da Matteo Cortesi il 15 maggio 2017

When Black Birds Fly, di Jimmy ScreamerClauz

Vincitore personale dell’edizione 2017 di Future Film Festival. James ‘Jimmy ScreamerClauz’ Creamer sale al prossimo livello, stracciando ogni possibile concorrenza. Un lucidissimo, irraccontabile delirio CGI in technicolor, un’orgia di tonalità fastidiose da far sanguinare i globi oculari al servizio di una cattedrale di citazioni e riferimenti che mescolano fino a rendere inscindibili sacro e profano, alto e bassissimo, Milton, Dante (sia Alighieri che Joe), la Bibbia e i Vangeli apocrifi in un continuum spaziotemporale che oltrepassa di migliaia di miglia il terminale Where the Dead Go to Die, facendo sembrare al confronto tanto Gaspar Noe quanto il Lynch di Eraserhead materiale da fiabe della buonanotte. Definitivo.

—-

A Silent Voice, di Yoshitoki Ōima

Difficile comprimere in poco più di due ore il torrenziale manga di Yoshitoki Ōima. Naoko Yamada raccoglie la sfida “di genere”, superandola agevolmente; non tutto gira come dovrebbe, alcuni passaggi possono risultare fumosi se non si conoscono a memoria le tavole originali, ma il messaggio arriva forte e chiaro a destinazione, con vette di lirismo e poesia in grado di commuovere anche chi non abbia mai sfogliato un manga nella vita. Fare meglio sarebbe stato impossibile.

—-

Saving Sally – A Very Typical Love Story, di Avid Liongoren

Solo cuore. Il riferimento a Blankets all’inizio è puramente voluto, come a dire “se semo capiti”, ma il film non si ferma qui; screma totalmente la componente devozionale del prototipo a favore di leggerezza e spensieratezza a secchiate, un florilegio di trovate avveniristiche e soluzioni imprevedibili che ridisegnano partendo dalle fondamenta la storia d’amore che chiunque vorrebbe vivere durante l’adolescenza con la stessa intensità. Il sottotitolo è l’esatto opposto delle immagini: di ‘very typical’ qui si vede ben poco.

—-

Hitler’s Folly, di Bill Plympton

In assoluto tra i mockumentary più divertenti mai visti. Praticamente una versione semplificata de “La svastica sul sole” di Philip Dick con tonnellate di gas esilarante e nessuna pretesa di riscrivere la storia. Hitler regista di film di animazione, il terzo Reich creato allo scopo e tutto il resto. Nessuna retorica, niente dissacrazione: ridere per ridere. Una benedizione.

—-

Belladonna of sadness, di Eiichi Yamamoto

Il classico resuscitato con cui chiunque dovrebbe fare i conti almeno una volta nella vita. La versione giapponese de “I Cancelli del cielo”: come il capolavoro di Cimino, ha portato nel baratro la casa di produzione E è tra i più straordinari capolavori possiate mai sperare di vedere, a prescindere da gusti o preferenze personali. Se avete due occhi e siete vivi è indispensabile.

—-
LA NOSTRA PANORAMICA SUL PROGRAMMA DEL FUTURE FILM FESTIVAL 2017