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I numeri di Jazz:Re:Found e i nostri 5 highlights

Riceviamo e pubblichiamo i dati del festival che si è concluso domenica 11 dicembre a Torino e ti diciamo cosa ci è piaciuto di più

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 14 dicembre 2016
Aggiornato il 1 febbraio 2017

Foto di Loris Brunello

Non era scontato arrivare alla fine di questa edizione 2016 potendo annunciare un grande successo, per Jazz:Re:Found. Ritrovarsi senza uno degli headliner a pochi giorni dall’inizio, a causa del forfait dei De La Soul, sarebbe stato un duro colpo per qualsiasi festival. Le cose sono andate invece nel migliore dei modi. Un po’ perché in brevissimo tempo sono stati trovati dei sostituti all’altezza (Gilles Peterson, Colle Der Fomento, Dego) ma soprattutto perché il festival, arrivato alla sua nona edizione, ha costruito per sé il patrimonio più prezioso: un’identità, una stima diffusa, un pubblico competente ed appassionato, un supporto sincero che arriva da mille direzioni diverse. Merito di un’attitudine ben precisa: non aver mai “inseguito le mode”, cercando sempre di essere fedeli a sé stessi, perseguendo un discorso coerente. Un discorso dove varietà e contaminazione sono assolutamente le benvenute e sono anzi apprezzatissime, il tutto in una cornice filologica intessuta di un “filo narrativo” nitido e suggestivo che parte dal funk, dal soul e dal jazz per arrivare alle visioni più “cosmiche” e “tecnologiche”, in un approccio dove storia ed iper-futuro sono strettamente e costantemente intrecciati come regola ineludibile.

JAZZ:RE:FOUND IN CIFRE
XI edizione 7-11 dicembre Torino

7 venues
36 artisti
9300 presente (compresa la preview milanese con Jacob Collier e quella torinese con Robert Glasper)
68 ore di musica ed eventi
1 mostra
1190 vinili ascoltati
7500 shottini Molinari
7000 birrette Tuborg bevute
400 litri di Molecola (Molinari + Cola) versati
1500 lattine di Burn

4 cene Gnammo
121 piatti di polpette a km 0 dell’Alveare che dice si!
500.000 flyers
5268 foto scattate
1920 minuti di girato

5 partner istituzionali
1 main sponsor
3 sponsor
15 media partner
10 partner tecnici
5 love partner

372 iscritti alla guest list di quest’anno in collaborazione con Sea Shepherd per il progetto Social Impact List

1208 Km percorsi
53 Volontari

100% Mood Stay Black
1 il giorno di hangover per la redazione di Zero

I 5 HIGHLIGHTS SECONDO ZERO

– JAMES HOLDEN: che anche nella dimensione live riesce a stupire amplificando la sua concezione di psichedelia contemporanea contaminandola con suoni etnici ma senza mai snaturarla.

James Holden seduto a gambe incrociate durante la sua live session di psichedelia 3.0 . Pic. by Loris Brunello
James Holden seduto a gambe incrociate durante la sua live session di psichedelia 3.0 . Pic. by Loris Brunello
– TONY ALLEN: percussioni, fiati, vocal che ti fanno stare bene con il mondo e pensare che il wishkey (bevanda di preferita di Tony) non fa poi così male

– JOE CLAUSSEL: tanta classe in consolle per un dj set di house music piena di groove, percussioni e amore

– COLLE DER FOMENTO: hip hop italiano come non ne sentivamo da tempo

– i DISTILLATI dello Scalo Vanghiglia, soprattutto il liquore al bergamotto

In attesa della decima edizione Jazz:Re:Found vi da appuntamento il 21 aprile 2017 al Teatro della Concordia di Venaria Reale con il collettivo jazz-fusion degli Snarky Puppy