Sono apparsi in questi giorni sulle bacheche affissive della città le opere selezionate dalla call for artist annuale del progetto di poster art bolognese che quest’anno aveva come tema POST, nella sua accezione latina. Un’idea di superamento che è stata interpretata da centinaia di artisti e artiste da tutto il mondo che si occupano di grafica, illustrazione, lettering, fotografia, collage e tecniche miste.
Un planisfero da cui sono stati cancellati i confini, una partigiana su cui piovono petali di fiori, le bandiere dei nuovi totalitaristi digitali in cui l’ # è assunto a svastica, una versione pop di Marx nelle vesti di simpatico impalatore di quel vampiro che è il capitalismo e tanto altro.
“Mai come per questa edizione – raccontano da CHEAP – abbiamo chiesto allə artistə di prodursi in un gesto immaginifico: per molti versi il progetto si è trasformato in una call for visions, raccogliendo un’incredibile serie di visioni sul futuro, per certi versi dal futuro. Abbiamo chiesto di rappresentare con linguaggi visivi contemporanei cosa ci aspetta oltre il capitalismo, in seguito alla prossima crisi climatica, dopo aver compiuto 30 anni, dopo il crollo del patriarcato, dopo la malattia, dopo l’impero, dopo il punk, dopodomani. Le risposte sono arrivate su poster e contengono universi, utopie, scenari postumani, società decoloniali, tratti di una posterità prossima, nuove estetiche e nuovi segni di liberazione: contengono visioni dal futuro.”