Collettivo Cinetico, “una tribù costantemente mobile, che si ridiscute continuamente, un’esplosione orizzontale di possibilità” prosegue la sua indagine filosofica e fisica sul tempo con Manifesto Cannibale in scena giovedì 17 aprile alle 20.30 all’Arena del Sole – ultimo appuntamento della stagione bolognese con la rassegna CARNE focus di drammaturgia fisica curata da Michela Lucenti. Il progetto performativo nasce da una riflessione sul mondo vegetale (apparentemente immobile) “criptata sotto la pelle degli abitanti della scena” verso una trasformazione dei corpi, un passaggio di stato della carne, mescolanza tra fasi di esistenza diverse: un invito a rileggere il ruolo dell’essere umano, la consistenza del tempo e le forme di pensiero della carne.
Il processo creativo di Manifesto Cannibale si è sviluppato nell’arco di tre anni ed è avvenuto a distanza dalla sua autrice, Francesca Pennini, che si è tenuta in una condizione di “cecità” affidando la messa in scena ad un sistema di comunicazione filtrato solo da indizi: lo spettacolo ha la forma cangiante e imprendibile di un sogno.
Scrive la coreografa e fondatrice della compagnia, Francesca Pennini, nelle note: «Questo Manifesto Cannibale è un’offerta pericolosa, un fenomeno sismico della visione che si fa confessione poetica e politica del presente, una gentile distorsione del patto contemplativo».
La musica di Winterreise di Franz Schubert, eseguita dal vivo da Davide Finotti sulla voce registrata di Dietrich Fischer-Dieskau, “trattato come se fosse materiale coreografico, secrezione corporea” accompagna un cosiddetto rito di trasformazione, il risveglio degli attori in scena insieme al risveglio della coscienza/memoria del pubblico.
«Manifesto Cannibale – continua la compagnia – è uno strano organismo. Si è reincarnato molte volte e in molti corpi. È mutato in altre forme. È stato contagiato e ha divorato. Infine è rimasto orfano e, così, è cresciuto».