Mettiamoci nei panni di una delle 78 paratoie del Mose: «Mi si nota di più se emergo dalle acque, assieme a tutte le altre, o è meglio che rimanga incatramata sul fondale? E se invece mi fermo a metà? Oppure sbuco per ultima?». I soliti dilemmi esistenziali dei cassoni gialli, alla Ecce Bombo, dal quale tutti citano sempre la stessa scena: quella del giovanissimo Nanni Moretti indeciso se partecipare o meno ad una festa. Lo ha citato recentemente (due giorni fa durante una conferenza stampa a Madrid) il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che oggi, venerdì 10 luglio, viene a Venezia e partecipa alla “non-festa” del Mose. In mattinata è prevista la prova generale di innalzamento contemporaneo delle dighe mobili in tutte e tre le bocche di porto: dopo gli incredibili e pluriennali scandali corruttivi hanno deciso di smagrire il cerimoniale e comunque vada, diciamolo, ci sarà sempre ben poco da festeggiare. A citare, forse involontariamente, la cinematografica esitazione di Ecce Bombo ci pensa però anche il padrone di casa della cerimonia, il primo cittadino Luigi Brugnaro: «Fuochi sì? fuochi no?». Meglio farli oppure no? Siamo redenti oppure perdenti? Dopo aver infatti lanciato con grande convinzione a fine maggio l’appuntamento del 18 luglio per la festa del Redentore, ieri il sindaco cospargendosi il capo di cenere, ha annunciato l’annullamento del tradizionale spettacolo pirotecnico della mezzanotte. Che peccato. «Chiedo scusa ai cittadini e a chi, con me, ha lavorato fino all’ultimo minuto per l’organizzazione dell’evento». Dichiarò. Questo articolo nasce con spirito consolatorio per segnalare che anche con le inaugurazioni low profile e le promesse tradite, in città e attorno alla città, continuano ad accadere cose. Il fine settimana pullula, ancora una volta, di eventi. Su tutti è da segnalare la riapertura di due importanti realtà espositive della nostra amata città sull’acqua: Palazzo Grassi (con Punta della Dogana) e Casa dei Tre Oci in Giudecca. Se imparassimo tutti un po’ a fotografare ed osservare la realtà come facevano Henri Cartier-Bresson e Jacques Henri Lartigue? Che abbiate una Leica al collo, semi-nascosta, oppure no, per giocare con le inquadrature e con le scene che vi regala Venezia fa poca differenza, tra sabato e domenica (e oltre) vale la pena di perdersi attorno alle infinite sfumature del bianco e nero di queste due mostre. Ma c’è di più: ottimizzando i tempi è possibile fare anche i prezzemolini alla Galleria Michela Rizzo, dove si svolge il festival di due giorni intitolato “Assembra-menti”, il programma è denso di pensieri e visioni. Dall’altra parte delle città, dall’Ocean Space di San Lorenzo, si dipana invece una riflessione itinerante su un’altra delle ferite aperte della nostra laguna, il tema delle grandi navi: se ne parla a margine del programma Walking (The) Trajectories. Tutto si muove: l’estate è distanziata, ma non statica. A Venezia prende il via la rassegna Women For Freedom in Jazz nella terrazza dell’Hotel Carlton, inizia anche una lunga rincorsa di concerti al Laguna Libre aspettando il Venezia Jazz Festival fall edition, alla Vac lo spritz diventa napoletano. Anche guardando alla terraferma c’è un discreto movimento: parte Marghera Estate e continuano i venerdì al Rivolta, proseguono i concerti fluviali di Sile Jazz, in provincia di Treviso, e verso i Colli Euganei il Venda propone un trionfo di psichedelia e indie con la doppietta Jennifer Gentle più Any Other, al secolo Adele Nigro. Le cose da fare nel weekend, comprese le situazioni di Forte Marghera, Awai e Arcella Bella, sono tutte segnate qui, nel calendario, poi, se non volete, c’è sempre quell’alibi offerto da Nanni Moretti…
Ecce weekend!
Un fine settimana di fuoco tra inaugurazioni, cerimonie, concerti, convenevoli, fotografie, assembramenti, festival, dubbi amletici, pentimenti e alibi
Scritto da Fulvio J. Solinas il 10 luglio 2020
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