Dal 24 febbraio al 15 marzo 2025 in Biblioteca Salaborsa arriva Sorelle d’Italia: il lusso di Resistere, l’opera multimediale realizzata dalle fotografe Matilde Piazzi e Nadia Del Frate dell’associazione Grabinski Point APS in collaborazione con diciannove lavoratrici de La Perla.
Attraverso una serie fotografica, ritratti individuali, un video corale e il Manifesto delle lavoratrici, l’opera è una celebrazione della tenacia e della solidarietà femminile nella lotta per il diritto al lavoro e racconta il viaggio emotivo e collettivo delle ventiquattro donne che, unendosi nell’associazione UnicheUnite, hanno scelto di supportarsi a vicenda contro l’ingiustizia e la speculazione, creando un simbolo potente di unione. La serie fotografica – sedici quadri-sequenza – si ispira a L’Aurora (1614) di Guido Reni riletta in chiave muralista.
Sorelle d’Italia nasce, inoltre, dall’esperienza diretta di Matilde Piazzi e Nadia Del Frate, socie di Grabinski Point APS, che, lavorando nell’e-commerce, hanno vissuto in prima persona le ripercussioni della crisi che ha colpito La Perla.
L’installazione verrà inaugurata lunedì 24 febbraio alle ore 18, alla presenza delle fotografe Matilde Piazzi e Nadia Del Frate, del Capo di Gabinetto del Sindaco e della Città Metropolitana, Sergio Lo Giudice, di una rappresentante delle lavoratrici di La Perla, di Stefania Pisani di FILCTEM e di Rossella VIgneri, presidente di Arci Bologna . Nei giorni successivi sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca, cioè il lunedì dalle 14 alle 20, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 20, il sabato dalle 9 alle 19 (domenica chiuso).
L’8 marzo, in coincidenza con la Giornata Internazionale della Donna, le visitatrici e i visitatori potranno, inoltre, portare a casa uno dei 500 manifesti della mostra, un gesto simbolico per ricordare l’importanza della solidarietà e dell’uguaglianza sul posto di lavoro.
Fondata nel 1954, La Perla è stata leader indiscusso nella lingerie di lusso, fino a diventare, negli ultimi anni, vittima di complesse manovre finanziarie che ne hanno compromesso la stabilità. Con la dichiarazione di insolvenza del 26 gennaio 2024, oltre duecento dipendenti, in larghissima maggioranza donne, sono state lasciate in sospeso, e molte sono ora in cassa integrazione. Nonostante queste avversità, da settembre 2023 un gruppo di lavoratrici ha intrapreso una battaglia femminista e creativa per riaffermare il proprio diritto al lavoro dignitoso e sostenersi reciprocamente.