Il 14 aprile il Museo d’Arte della città di Ravenna ha presentato un nuovo allestimento della propria collezione permanente dal titolo Tra seicento e arte contemporanea. Nel nuovo percorso espositivo spicca un’opera riemersa dai depositi del museo, Wall Drawing #570 di Sol LeWitt. Si tratta di 7 grandi pannelli, dodici metri per tre, che furono esposti per la prima volta nel 1988 in una mostra dell’allora Loggetta Lombardesca di Ravenna dal titolo “Viaggio in Italia”. Tuttavia quell’opera bellissima oggi non dovrebbe esistere. Come per molti altri suoi lavori, l’artista aveva infatti dato chiare disposizioni al tempo, chiedendone la distruzione al termine della mostra. Ma, come evidente, qualcuno disobbedì.
Secondo la vicenda ricostruita dal Corriere di Romagna, fu il direttore della Loggetta Lombardesca dell’epoca, ovvero Bruno Bandini, che decise di conservarla promettendo di non tirarla più fuori senza l’autorizzazione dell’artista stesso, che però non arrivò mai. Anzi, da quello che riporta la stessa testata, nel 1992 LeWitt venuto a conoscenza della cosa disse all’ex assessore alla Cultura ravennate Ivan Simonini : «Quell’opera non dovrebbe esistere! Appena potrò, verrò a Ravenna per imbiancarla personalmente».
Ma LeWitt a Ravenna non ci tornò più e oggi l’opera è di nuovo visibile a tutti fino al 10 luglio 2022. L’autorizzazione ad esporla sarebbe arrivata solo il giorno prima dalla figlia dell’artista.
Nel polverone politico scatenatosi in città è stato, infatti, reso pubblico il carteggio tra Giorgia Salerno, conservatrice del Mar, e Sofia LeWitt. La risposta della figlia dell’artista concettuale non lascia, ancora una volta, alcun dubbio: “Per ora, va bene esporre questi pannelli, ma devono essere DISTRUTTI appena l’esposizione è completata e non restaurati”.
Vedremo come finirà, ma vi conviene andare a vederla il prima possibile…