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Le molteplici dimensioni della neutralità climatica: il programma di Resilienze Festival

quartiere Santo Stefano

Scritto da La Redazione il 6 giugno 2023

Roland Barthes diceva che il neutro è tutt’altro che passività, rinuncia, rassegnazione: Il neutro è attività, desiderio, passione e leggerezza. Il Neutro del pensatore francese, che sarà presentato il 10 giugno alle ore 18.30 nella Serra Orto dei Giardini Margherita, è uno dei riferimenti che guidano la riflessione sul tema della nuova edizione di Resilienze Festival, dedicato quest’anno alla neutralità climatica.

Il concept attorno al quale ruota il programma curato da Kilowatt, dall’8 all’11 giugno, è Zero non significa niente, ovvero un tentativo di uscire dalle logiche del pensiero binario per problematizzare il tema della neutralità e abbracciarne la complessità, esplorando le molteplici dimensioni dello zero attraverso incontri, dibattiti, installazioni artistiche, presentazioni di libri, workshop, proiezioni, concerti.

Zero quindi non come risultato, ma processo che passa attraverso l’introiezione di nuovi stili di vita che mettano al centro l’equità e l’inclusione di tutte le forme di vita esistenti; zero non come rinuncia, ma come alternativa per il raggiungimento di nuovi desideri e bisogni.

La grande novità dell’edizione 2023 di Resilienze è la Summer School che si terrà nelle mattine del Festival (7-11 giugno) ed è pensata per chi vuole generare un cambiamento all’interno della propria organizzazione, amministrazione o della propria comunità verso un modello ecologico di equilibrio tra esseri umani e Natura, tra sistemi produttivi e di consumo e tutela di tutte le forme di vita sulla Terra.

L’arte è come sempre la grande protagonista con le opere di tre artisti e ricercatori riconosciuti a livello internazionale: Sara Berts, Ingrid Mayrhofer-Hufnagl e Benjamin Ennemoser.

Sara Berts

Sara Berts, compositrice e sound artist che mette insieme il suono del mondo naturale con la sintesi modulare, presenta Ch’uya Taki, opera nata nella foresta amazzonica peruviana che esplora le proprietà terapeutiche dei canti icaros (canti sciamanici dell’Amazzonia) attraverso un’analisi delle alterazioni specifiche a livello meccanico e molecolare. I video, realizzati dal visual artist Luca Pietropaolo, sono invece sistemi generativi basati sulle immagini al microscopio raccolte durante le sessioni di laboratorio. L’installazione, presente nella Serra Sonora per tutta la durata del festival, sarà introdotta nell’evento di apertura di giovedì 8 giugno alle h 19.30 con un dialogo tra l’artista e il curatore Andrea Lerda, seguito alle 21.30 da un live.

Ingrid Mayrhofer-Hufnagl e Benjamin Ennemoser presentano COALESCENCE – We don’t live where we are (Orto delle Serre e luoghi vari, tutta la durata del Festival), un’installazione interattiva e modelli stampati in 3D che riflettono criticamente attorno alla domanda «Dove vivi?». Se ci chiedessero quali sono le fonti della nostra ricchezza, avremmo bisogno di produrre una mappa alternativa a quella geografica, una rappresentazione intrecciata che si espande nello spazio e nel tempo e supera i limiti delle carte topografiche standard. Utilizzando l’Intelligenza Artificiale (AI), le opere d’arte presenti al Festival rendono visibili i paesaggi urbani ibridi che stiamo effettivamente producendo.

L’intelligenza artificiale torna poi come tema dell’incontro Arte e AI per la transizione ecologica di sabato 10 giugno alle ore 19,30 per riflettere su esperienze, progetti e impatti positivi di possibili alleanze
tra arte e ricerca scientifica.

Da segnalare anche il talk Alleanze della Rigenerazione a base culturale (venerdì 9 giugno ore 18) con l’artista Claudia Losi, Cristina Alga, Nicoletta Tranquillo ed Emmanuele Curti; la presentazione del Graphic Novel Il Mondo senza fine nato dall’incontro tra l’esperto di energia e clima Jean-Marc Jancovici e il noto fumettista Christophe Blain (domenica 11 giugno, ore 17); Attivismo e giustizia climatica, con Niccolò Bertuzzi, ricercatore dell’Università di Parma, che dialoga con attiviste e attivisti per il clima (domenica 11 giugno, ore 18,30); e la proiezione finale del del film Everything will change di Marten Persiel (Domenica 11 giugno, ore 21).

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO