Dopo i lavori di riqualificazione urbanistica degli spazi, la pedonalizzazione dell’area e l’avvio del mercato domenicale dei fiori e in attesa che i chioschi tirino fuori i tavolini all’aperto, in Piazza Aldrovandi da qualche giorno la gente si ferma a guardare, accorgendosi magari per la prima volta della grande bellezza di uno di quei luoghi troppo spesso attraversati senza prestare attenzione. Il merito è soprattutto dell’associazione Serendippo che con il suo progetto di recupero urbano di spazi comuni (RUSCo) in collaborazione con la Fondazione Rusconi e la Consulta degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna ha installato sul retro dei chioschi le opere della studentessa e artista vincitrice del concorso Marta Finotto, alcune delle quali erano già presenti da febbraio. L’intervento da qualche giorno è stato completato e dà tutta un’altra “temperatura” alla piazza.
Marta, ci racconta Etta Polico di Serendippo, «ha vinto il concorso perché ha elaborato il suo progetto lavorando soprattutto sulla frequentazione della piazza, dedicandosi all’incontro e allo scambio di opinioni con chi li vive e lavora, studiando i disegni di Ulisse Aldrovandi che ha poi riproposto in chiave ironica dando ai suoi personaggi le fattezze della vita di ogni singolo box».
Marta Finotti racconta: «È stato un lavoro enorme, soprattutto non avendo mai avuto esperienza. Fino ad ora i miei lavori si limitavano all’accademia. Adoro la natura, vivo di verdura e frutta, i pannelli in qualche maniera mi raccontano. La call richiedeva un’elaborazione digitale dei disegni. Il vettoriale di per sé è uno stile molto piatto, per me è stata una cosa nuova con cui confrontarmi riuscendo al contrario a dare volume alle figure.
I disegni sono semplici, stilizzati, ma pieni di dettagli da scoprire. Questo perché volevo dare la possibilità di una doppia lettura: una prima rapida per chi passa velocemente e guarda di sfuggita, una seconda per chi vuole fermarsi, leggere attentamente i dettagli, scoprire la narrazione di ogni trittico che è la mia visione della vita di ogni singolo box.
Mi piace riconoscermi nello stile e negli elementi, mi piace che le persone che lavorano nella piazza si riconoscano e si immedesimino nei miei disegni. Sono emozionata di sentirmi parte di piazza Aldrovandi attraverso il mio lavoro in cui ognuno si riconosce e trova un suo spazio».