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Macedonia

Una playlist aumentata: dj Grao in viaggio tra bandcamp e youtube, pinguini e tigri in 3d, berimbau, flamenco, psichedelia e nuove verità tropicali

Scritto da Gregorio Verdi il 10 maggio 2020
Aggiornato il 11 maggio 2020

«Ti va di preparare una playlist per una immaginaria session di aperitivi solitari in altana?» Quando fai questa domanda al dj più tropicalista e onnivoro che ci sia nelle nostre deserte lande lagunari questo è quello che ottieni: macedonia psichedelica graotronica shakerata. Shakerate i vostri cocktail e your ass will follow. Con l’in-gradiente in più: mini-spiegone per ogni artista o traccia selezionata. Pronti puntare, fuoco. Già testata per voi.

Aloha ? Macedonia di tracce graotroniche, visto che non posso suonarle nei posti te le dico qui in ordine sparso. Mi raccomando supporta gli artisti comprando nei bandcamp day! se puoi.

Magénta – Upsidowngles EP 1
Il best kept secret di una scena immaginaria ha finalmente droppato il suo primo vinile, coraggiosamente autoprodotto, che in 4 tracce incrocia molte delle cose che lo rendono uno dei miei dj preferiti: soluzioni ritmiche e timbriche stimolanti e giocose, spinte centripete ad ogni mainstream e tangenziali ad ogni tendenza, il Magénta cade in una categoria tutta sua. Eppur si orecchia.

Lechuga Zafiro – Leche feat. MC Nick
Un altro che ha una dimensione trasversale ma sua, l’uruguaiano spinge svariate musiche sudamericane e latinx verso moderne dimensioni clubbistiche. Pur flirtando con estetiche deconstructed non si dimentica mai di farci ballare in una selva di tambores mutantes, cosa che succede anche con questo latte, quasi una sua versione, appena meno frenetica, del tribal guarachero.

Bakongo – Anytime
Bakongo è Roska quando si allontana dalle sincopi della formula UK Funky: ma grazie a dio non di molto e senza abbandonare l’attitudine animalesca alla jam percussiva.

Dj Jigüe – Afro Gitana Tropical
Come si intuisce dal titolo, il produttore cubano, già sodale di HAPE selezionato da Gilles Peterson e Nickodemus, concepisce il presente musicale della sua terra come una confluenza di culture. Ma in realtà La Gitana Tropical è un dipinto di Victor Manuel che il nostro veste musicalmente di ballabili colori “afro” e soavi cutup vocali.

Pulo NDJ – Confinement
Restiamo in quota HAPE con questa ballata composta dalla house band del collettivo dopo essere stata colta dal lockdown nel bel mezzo di un tour in Nigeria e costretta a riparare in Chad e poi Togo. L’umore non è festaiolo, comprensibilmente, ma il pezzo riesce ad essere “africanamente” positivo e il video è adorabilmente diy.

René Bendaly – Do u love me ✪ روني بندالي – ديو لوف مي ✪ (Black Lulu RMX)
In cui Black Lulu edita il classico memetico della Bendaly Family, già remixato e digerito mille volte, tagliando via il ritornello, con un risultato che ci sta.

Shomadjozi – Senaala Gafacci Version
Gafacci è on fire ultimamente, con due EP dance fuori da inizio anno e una serie di edit e remix che legnano. Qui per una instagram challenge spacca tutto appoggiando con naturalezza il vocal del fenomeno afrohouse/gqom Sho Madjozi su una base che piega i cigolii del jersey club alle scalciate ribollenti dell’asokpor ghanese.

A-Tweed – Who is the enemy?
Un altro che non sta con le mani in mano è Ant De Oto. Anche se ovviamente al momento non può organizzare eventi, comunque dispensa la sua arte djistica confezionando mix a ritmi impressionanti. Ora tira fuori dal cappello il suo primo EP solista dopo le tracce di Jungla Est, su quella Afrobotic Musicology che già ha pubblicato dei notevoli edit nella serie AM. I tre pezzi sono omaggi a Scozia, Bretagna e Galizia ma sono anche rituali alchemici in cui questi rimandi si trasfigurano in tribalismi africani e mediorientali innervando groove ipnotronici scuri di basse.

Free the Robots – Aswang
FTR prosegue il discorso del mixtape Datu, costruendo beats con campioni “world”: lì erano musiche filippine, stavolta spara un berimbau. La batteria rock e i grugniti che condiscono aggiungono quel groar che ci voleva.

Dubbel Dutch – Mad Loopz
A proposito di groar mi è ricapitato tra le mani questo vinile di Dubbel Dutch su Dutty Artz di quasi dieci anni fa e tra vari edit di hit rnb c’è questo beat half-time farcito di ruggiti, pistole, vocine bollywoodiane e quant’altro che ancora sfama.