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Musica che sposta i confini: il programma di AngelicA Festival 2021

Scritto da Salvatore Papa il 13 maggio 2021
Aggiornato il 14 maggio 2021

Foto di Gabriele Grotto

Qualcuno forse lo avrà notato alla destra del palco di Sanremo, intento in un’attività sciamanica al theremin durante le esibizioni di Extralisco. Dopo aver psichedelizzato l’Ariston, il direttore di AngelicA Massimo Simonini è tornato al lavoro sul festival bolognese che da 31 anni conduce una ricerca dell’universo musicale senza eguali in Italia portando a Bologna grandi compositori e giovani promesse capaci di stravolgere l’esperienza uditiva. “Spostiamo i confini e se non riusciamo cerchiamo di farli sentire solo più vicini”, scrive nel suo nuovo ed enigmatico editoriale che ogni anno introduce il cosiddetto “momento maggio“, stavolta anche un po’ giugno, a causa del contesto extra-musicale con il quale anche AngelicA ha dovuto fare i conti col timore di saltare o rimandare.

Dopo l’anteprima con Shaloma Locomotiva Orchestra 32 + 1, andato in scena lo scorso 29 aprile al Teatro Comunale di Modena – uno dei primi concerti in Italia da quando sono stati riaperti i teatri –, AngelicA 31 inizierà il 15 maggio al Teatro San Leonardo (sede fissa del festival) con il concerto di Francisco López e Reinier van Houdt, il primo sound artist noto per il suo approccio innovativo nel campo delle registrazioni ambientali, van Houdt invece pianista solista e membro dei MAZE. Insieme presentano Untitled # 400, un progetto per “pianoforte senza corde”, un “non-strumento”, le cui peculiari caratteristiche sonore e meccanico-comportamentali vengono prima esplorate acusticamente, e poi elaborate per un’esperienza di ascolto che impiega un sistema audio immersivo nell’oscurità.

Tra gli altri concerti che saltano subito agli occhi, il solo di Roberto Dani (il 22 maggio), tra i musicisti italiani contemporanei più interessanti, con la sua batteria preparata: “una riflessione a partire dal silenzio” sull’improvvisazione e i confini tra la musica improvvisata e la musica scritta, che indaga le relazioni tra corpo, spazio e suono. Insieme a lui nella stessa serata la francese Eve Risser pianista che analizza in Après Un Rêve il corpo del pianoforte verticale, al fine di trovarvi la sua magia percussiva e ritmica.

Assisteremo poi al concerto speciale della violinista Silvia Tarozzi (5 giugno) che presenterà insieme a una band composta da Valeria Sturba, Stefano Pilia  Edoardo Marraffa e Cecilia Stacchiotti il suo nuovo Mi specchio e rifletto, nel quale la musicista ha trasferito la sua sensibilità sperimentale al suono alla forma-canzone (sia pur intesa in senso ampio); alla ricerca sonora del percussionista Enrico Malatesta in solo sulle musiche di Éliane Radigue e nel duo Nuova Superficie insieme ai registratori analogici e live electronics di Giovanni Lami (11 giugno); all’Ecatorf inventato dal clarinettista Sergio Fedele, un ibrido tra clarinetto, trombone e altri ottoni (18 giugno); alla cornamusa contemporeana di Erwan Keravec, prima con un progetto intitolato Goebbels – Glass – Radigue il 26 maggio, poi insieme ad altre tre cornamuse (con un repertorio che procede in molte direzioni: Otomo Yoshihide, Dror Feiler, Pierre-Yves Macé il 26 giugno); infine al live finale (il 19 giugno) con le improvvisazioni libere per chitarra di Francesca NaiboAngelica Archangelica di Francesco Massaro, strumentista e compositore che va alla ricerca diun possibile Antropocene Sonoro alternando e alterando acustico ed elettronico.

Il programma completo è sul sito di AngelicA e qui sotto. Le prevendite sono attive qui.