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Pane e Panelle cambia: nuovo chef, pesce povero e wall di Marta Iorio

Del Mediterraneo non si butta via niente

Scritto da Salvatore Papa il 31 gennaio 2018

Foto di Roberta Sardi

I fornitori lo odiano e molto probabilmente anche qualcun altro. Ma a lui, l’esuberante e simpatico chef siciliano Luca Giovanni Pappalardo, non importa e ne va fiero. Dopo innumerevoli esperienze (l’ultima nella cucina del rinomato Capra e Cavoli di Milano), Pappalardo è tornato nella Pane e Panelle di Isabel Muratori, che lo accolse già 10 anni fa, per sfogare il suo radicalismo culinario. «Quando sono arrivato – racconta -, ho aperto il frigo, ho guardato la ricciola negli occhi e ho capito che non avevamo più niente da dirci. L’ho incontrata troppo spesso, è dappertutto ormai e di quelli come lei non m’importa più, basta. Oggi mi interessano la laccia, l’aguglia, il centrolofo e tutti questi sconosciuti che i pescivendoli ci nascondono. Per questo mi odiano, ma non hanno capito che non sono loro a fare il mercato: il mercato lo facciamo noi».

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Una rivoluzione la sua che, oltre a valergli qualche inimicizia, ha reso però davvero speciale la trattoria di via San Vitale, raro avamposto di pesce povero e diverso dove trovano spazio anche le frattaglie come il fegato di rana pescatrice, la lingua e la trippa di baccalà o le gonadi di seppia.
Eccetto le panelle e il pane, il menu varia, quindi, in base alla stagionalità e si sdoppia: a pranzo con una proposta più ridotta che comprende anche la formula “primo o secondo più acqua e pane” rispettivamente a 10 e 13 euro, a cena con una lista più ampia che include i nicareddi (non chiamateli tapas!), ovvero assaggi delle portate serviti anche contemporaneamente che vanno bene anche per un aperitivo.

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Giusto per farvi venire l’acquolina e darvi un’idea dei prezzi citiamo: crudo di gamberi viola, palamita e ventresca di spada con abbinamenti della cucina (€ 20), cotolette di sarde (€ 6), bucatino rosso con sarde, salsiccia, uvetta, pinoli e finocchietto (€ 13), frittura di paranza (€ 18), cannoli siciliani (€ 5) e così via.
Non mancano i piatti vegetariani, e lo chef è uno che con la verdura ci sa fare veramente, a partire anche dalla semplice e – strano a dirsi – gustosissima insalata. Ottimi anche i vini suggeriti da Medulla Vini di via Oberdan, specializzata in vini biologici, biodinamici e naturali.
E siccome anche l’occhio vuole la sua parte, nella parete esterna della cucina c’è un wall painting dell’illustratrice Marta Iorio e fuori il sempre rilassante giardino nascosto, dove vi consigliamo di prenotare durante la bella stagione.

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