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SPORE tra cultura diasporica, Black Marxism e resistenza palestinese

Scritto da La Redazione il 14 ottobre 2024

Torna alle Serre dei Giardini Margherita per il secondo anno SPORE, la rassegna multidisciplinare dedicata alla cultura diasporica, ideata dai Kilowatt e dall’artista Wissal Houbabi. Dal 15 al 20 ottobre, SPORE si pone l’obiettivo di decostruire le ideologie razziste, eteropatriarcali e neoliberali attraverso due percorsi intrecciati: una residenza formativa gratuita e una serie di eventi artistici aperti al pubblico.

La residenza formativa, dal 15 al 20 ottobre, è uno spazio intimo e collettivo rivolto a chiunque voglia approfondire la propria formazione politica. I partecipanti esploreranno la contemporaneità con pratiche discorsive e performative che mettono in discussione il sistema gerarchico di produzione del sapere. L’obiettivo è rompere il circolo vizioso di ideologie oppressive e interiorizzate, offrendo una piattaforma per la decostruzione e l’autoposizionamento.

Dal 17 al 20 ottobre, la rassegna aperta al pubblico porta in scena la cultura diasporica in chiave artistica, culturale e politica, con eventi che spaziano dalla poesia alla musica, dalla danza alla riflessione collettiva.

Giovedì 17 ottobre, la rassegna si apre con un tributo ad Audre Lorde (19:30), esplorando il ruolo della poesia nella lotta politica. A seguire (20:00), Wissal Houbabi dialoga con Merlin Nyakam, coreografo e danzatore internazionale, in un incontro che intreccia danza e resistenza. La serata si chiude (21:30) con il bellissimo live di Fusaifusa, travolgente ensemble musicale che si muove all’incrocio fra sonorità mediorientali e afro-beat, ritmi maghrebini ed elettronica, sufismo e cultura tradizionale sub-sahariana.

Audre Lorde

Venerdì 18 ottobre, dopo un’intensa mattinata dedicata al paradigma coloniale (evento riservato), il pomeriggio parte con Saper vedere oltre (14:30-18:00), un dialogo tra Houbabi e l’artista visivo Mohammed El Hajoui, esplorando il processo creativo e la visione di un artista in grado di fondere immaginazione e resistenza. La giornata culmina con la performance Non era previsto che noi sopravvivessimo (19:00) con Merlin Nyakam. Faycal Salhi e l’opera visiva di Mohammed El Hajoui, in cui danza, musica e arti visive si fondono in una celebrazione dell’identità diasporica, seguita dal djset della producer italo-marocchina Turbolenta (21:00).

Il sabato si apre con un momento di riflessione su razzializzazione e capitalismo. Alle 14:30, Mackda Ghebremariam Tesfau guida una lettura collettiva del testo Black Marxism: The Making of the Black Radical Tradition di Cedric Robinson, per esaminare i processi di razzializzazione dal passato al presente.

Segue (16:30-18:30) un incontro in memoria di Satnam Singh e di tutte le vittime di omicidi razziali, dove si discuteranno diritti lavorativi e lotta di classe con ospiti come Giuseppe Pugliese (SOR Rosarno) e Karim Bekkal (SI Cobas).

La giornata si conclude con una serata hip hop che unisce la scena italiana e marocchina. Dalle 19:00, il djset di Django apre la pista, seguito da NUNY, rapper marocchina che porta il suo vissuto di diaspora sul palco e, soprattutto il live di Khtek (21:00), una delle voci più potenti della scena hip hop marocchina, che si esibirà in Italia per la prima volta (unico evento a pagamento – a 10 euro. Qui un contest per vincere 5 biglietti).

Khtek

L’ultimo giorno di SPORE è interamente dedicato alla resistenza palestinese e al ruolo della cultura nei contesti di guerra. La giornata inizia con un laboratorio di sartoria (11:00-13:00) a cura di Soukaina Abrour, in cui i partecipanti realizzeranno stendardi da utilizzare in cortei a sostegno della Palestina.

Nel pomeriggio (14:00-18:00), l’incontro Prigionia e Resistenza a cura dei Giovani Palestinesi di Bologna esplorerà il tema della resistenza, seguito dalla proiezione di Beautiful Fighting Drone di Noura Tafeche, un documentario che critica l’estetizzazione della guerra attraverso i droni israeliani.

La rassegna si conclude (18:00-21:00) con la performance La poesia è sangue del mio cuore vivo, che vedrà la poetessa palestinese Fatena Al Ghorra e il musicista franco-algerino Fayçal Salhi esibirsi in un’opera che mescola poesia, musica e resistenza. A chiudere, il djset di Kandeesha, che fonde musica nordafricana e mediorientale con sonorità elettroniche contemporanee.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO