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14 anni dopo le polemiche, Decadence torna al Millenium

Scritto da Joe Teufel il 19 settembre 2025

ph Roberto Tomesani

Il 20 settembre 2025 Decadence, la community BDSM più importante d’Italia, torna al Millenium, il club che nel bene e nel male ha segnato una parte importante della sua storia. Non è un ritorno qualsiasi: è la prima volta, dopo il settembre 2011, che il movimento fondato da Carlo Valentine varca di nuovo quella soglia.

Chi c’era ricorda bene: all’epoca Decadence fu espulso dall’Arci, con accuse di spettacoli “poco opportuni” e un’ondata di polemiche che rimbalzò su giornali e tv nazionali. Le cronache raccontano di “serate bondage e fetish” considerate troppo estreme per un circolo associativo. In realtà, quella vicenda aprì un vaso di Pandora più ampio: il rapporto tra istituzioni, club culture e comunità underground. Il risultato? Arci interruppe la collaborazione, il Millenium chiuse le porte, ma migliaia di persone si mobilitarono in rete per difendere Decadence, trasformando quella cacciata in un simbolo.

Da allora il progetto non solo è sopravvissuto, ma ha messo radici profonde, allargando i propri confini fino a diventare un riferimento internazionale per chi cerca spazi di libertà e sperimentazione. Negli anni, sui palchi di Decadence sono passati mostri sacri come Andy Fletcher, Visage, Clock Dva, Peter Murphy e Terence Fixmer, mescolando cultura goth, fetish, bdsm e musica elettronica in un rito collettivo che a Bologna non ha eguali.

Adesso il cerchio si chiude: dopo 14 anni, Decadence e Arci si ritrovano al Millenium. Non è una riconciliazione da libro Cuore, ma un fatto che parla da solo. Quello che nel 2011 fu considerato troppo, oggi è riconosciuto come parte integrante della città.

Il 20 settembre, dunque, non sarà solo una festa: sarà un ritorno con tutti i fantasmi del passato e con la consapevolezza che certe energie, a Bologna, non si cancellano mai davvero.

Succede, peraltro, nell’anniversario dei 20 anni, e con un ulteriore annuncio: “sarà anche l’occasione per Decadence – scrivono – di adoperarsi per ottenere una sede stabile a Bologna, capace di accogliere la community e le minoranze che rappresenta con una serie di attività pomeridiane, alla ricerca di un riconoscimento del percorso culturale compiuto incentrato sulla promozione della libertà, inclusione e rispetto reciproco.”