Flavio Giurato è il cantautore romano uscito allo scoperto già da un po’, fuori dalla dimensione di culto sotterraneo, amplificato e rimbalzato dalla diffusione di mp3 clandestini.Il suo ultimo album, intitolato “Le promesse del mondo”, è dedicato al tema dell’immigrazione e sarà presentato al Museo della Storia di Bologna mercoledì 11 aprile per il penultimo appuntamento della rassegna ArtRockMuseum 2018.
Per arrivare preparati ci siamo fatti raccontare da lui una playlist di dischi che ne hanno segnato lo stile. Godetevela.
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Giacomo Puccini – Il Trittico
Mio nonno dopo cena a tavola cantava Gianni Schicchi e Suor Angelica e mi racontava quando con Puccini andavano da Viareggio a Londra in macchina per le rappresentazioni al Covent Garden.
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The Beatles– Abbey Road
Non esisterebbe niente di quello che ho scritto io se non ci fosse stato questo disco
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Leonard Cohen – Songs of Love and Hate
Lenny come fratello maggiore, me lo vedo che mi porta al Bronx per vedere la partita.
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Blind Faith – Blind Faith
La fede cieca nel valore artistico della copertina dei vinili.
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Michel Colombier – Wings
Citato ne Il Tuffatore, è il disco perfetto.
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Nirvana – Unplugged in New York
Dopo i Beatles come smuovimento d’anima ci sono i Nirvana.
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Colle Der Fomento – Scienza Doppia H
Scelta molto parrocchiale, “l’asfalto qui intorno è sempre quello di Roma”.
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Artisti vari – Woodstock
Scelta pratica, se avete il vinile lo potete sempre usare come un frisbee.
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Andrew Lloyd Webber – Jesus Christ Superstar
Andrew l’ho conosciuto a Roma in un ristorante su un’ansa del Tevere. Devo ancora passare a trovarlo a Londra dove ha comprato un teatro.
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Elton John – Madman Across The Water
È il disco che mi ha fatto dire: “Io devo fare un disco più bello di questo”. Lo ricompro periodicamente.