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Bologna vista da Claver Gold tra foto e parole

Scritto da Claver Gold il 6 novembre 2025

Venerdì 28 novembre 2025 Claver Gold (all’anagrafe Daycol Orsini) celebra con un’unica data live al Link di Bologna i dieci anni di Melograno, l’album che ha segnato la sua carriera pubblicato nel 2015 da Glory Hole Records, oggi ristampato in edizione limitata e rimasterizzata. Il disco è stato in parte scritto proprio a Bologna e per questo motivo abbiamo chiesto all’artista di ripercorrere i suoi anni in città tra foto e parole.

Ecco il suo racconto.


Era il 2006, in quegli anni non avevo internet a casa, quindi non potevo controllare i risultati della graduatoria per la borsa di studio dell’università; alle 20:00 arriva una chiamata “sei dentro, domani ci sono i colloqui in accademia” – così è iniziato tutto, con un regionale di 4 ore e mezza che mi ha portato a Bologna.

Con la borsa di studio avevo diritto ad un posto nello studentato sotto il ponte di Stalingrado, quel grande palazzo che sembra spuntare dal nulla. Lì ho vissuto il primo anno a Bologna, forse il mio anno migliore dal punto di vista scolastico. Ho iniziato a frequentare le jam, i locali soprattutto “il contavalli” (che ora credo non esista più, o si chiami in un altro modo) in via Belle Arti, dove ho conosciuto gran parte della scena rap di quel periodo ed ho iniziato ad infiltrarmi silenziosamente nell’ambiente. Qualche freestyle fuori con “lo sheriffo”, qualche rima nei centri sociali, soprattutto ad Xm24 dove sono cresciuto artisticamente e come persona, un luogo che porterò sempre con me. Lì ho conosciuto Davide ed Ema, i Kintsugi.

In quegli anni ho frequentato gran parte della vecchia Pmc / Jimmy, Shezan il Ragio, Gianni kg, Mehdy e tantissimi altri ragazzi che mi hanno lasciato un ricordo indimenticabile. Nello stesso periodo ho conosciuto anche i FNO (fuoco negli occhi) con cui abbiamo stretto subito un legame profondo. Mi ricordo che mi portavano con loro ai concerti, ogni tanto Brain mi voleva dare 20/50€ per la presenza, ma per me era già un onore ed un piacere essere lì con loro.

Da quel momento qualcosa ha iniziato a muoversi dal punto di vista artistico, mi ero trasferito in Via Frassinago, (mi piaceva da morire quella zona) – e ricordo che iniziavano a chiamarmi per fare qualche piccolo live ed ho pensato di iniziare a scrivere il mio primo demo bolognese “Claver Gold è uscito dal gruppo”.

Da Frassinago poi sono stato anni in Mascarella che è una di quelle zone che posso definire realmente casa. Quinto piano senza ascensore, non potevi dimenticare nulla né quando salivi né quando scendevi.
Ricordo che prendevo il 13 per andare a registrare dal Ragio in Via Murri – quante volte ho preso il 13!

Sono stati gli anni più produttivi musicalmente quelli vissuti in Mascarella, ho chiuso il mio primo demo, scritto svariati tape, chiuso il primo disco “tarassaco” e iniziato la prima stesura di Mr. nessuno.

Anche parte di Melograno è stata concepita lì, in contemporanea, poi quasi terminata nella mia ultima casa, quella che io chiamo “la casa borghese”, in via Saragozza, dentro porta. Un monolocale affrescato incredibile.

La mia esperienza bolognese è stata piena di cambiamenti, svolte e direzioni che mi hanno portato ad essere chi sono, anche se ormai sono anni che non vivo più lì, resta sempre la città del mio cuore, quella che mi ha educato e cresciuto senza volere nulla in cambio, come una madre.