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Cesare Cremonini illumina i portici e il Comitato per Bologna Storica insorge: “è un’offesa”

Scritto da La Redazione il 19 giugno 2023
Aggiornato il 20 giugno 2023

Foto di Giorgio Bianchi

In occasione della chiusura della prima edizione del Bologna Portici Festival, grazie a un progetto creato da Cesare Cremonini, con il sostegno del Comune di Bologna e di Intesa Sanpaolo, dal 19 giugno alle 22:00 fino al 25 giugno, per la prima volta verranno illuminati i portici dall’Arco del Meloncello fino alla Basilica di San Luca.

“È il regalo – si legge – che Cesare Cremonini vuole fare personalmente alla sua città, a cui restituisce uno dei suoi simboli in una veste magica e inedita“.

“Quando vediamo i portici dopo un lungo viaggio – continua il sindaco Matteo Lepore – ritroviamo un messaggio di casa. L’installazione rimarrà per sempre negli occhi di cittadini, visitatori e turisti inconsapevoli, che sorpresi vedranno una scenografia fantastica. L’identità dei portici è universale, non parla solo ai bolognesi, tutta l’umanità li riconosce come patrimonio Unesco”.

Ma l’idea non è piaciuta a tutti, in particolare al Comitato per Bologna Storica e Artistica: “Il portico di San Luca illuminato è un’offesa alla città – scrivono. Ricorda in maniera imbarazzante le discoteche di basso livello del secolo scorso con le lucine psichedeliche, gli “sballi” giovanili e altre cose che non si possono scrivere perché Facebook non vuole. Chi ha pagato questa roba non solo dimostra di avere una certa età ma è convinto di aver fatto un regalo ai bolognesi. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire al donatore che invece è una vera oscenità: se intende buttare i soldi dalla finestra sono affari suoi ma non si capisce perché deve rovinare un monumento. L’illuminazione è stata autorizzata per raggranellare un po’ di consenso sfruttando il nome del solito cantante e nella più assoluta ignoranza della cultura della storia e del rispetto per un monumento famoso. Sotto c’è l’idea che i monumenti bolognesi in fondo non sono importanti e quindi bisogna “valorizzarli” e renderli divertenti con trovate effimere tristissime per un pubblico provinciale e vecchiotto. Il resto è commercio: si fa l’occhiolino a un turismo da quattro soldi sfruttando la sempiterna immagine della città “ggiovane” e canterina. A questo punto non ci meritiamo niente e sarebbe più dignitoso restituire il riconoscimento Unesco visto che il portico più importante è stato trattato così”.

“Sotto quel portico – ha dichiarato Cesare Cremonini – ci andavo con i miei genitori da piccolo, perdevo fiato allenandomi con i miei compagni di calcio, li ho percorsi praticamente in ginocchio perché andasse bene il mio esame di maturità, cosi come in tanti fanno per i loro fioretti. Insomma, sono nelle nostre vite. Anzi, sono il bellissimo palcoscenico della nostra vita quotidiana ed è proprio da questo pensiero che è arrivata l’ispirazione: le luci dei miei palchi per uno show promotore dei nostri valori da dedicare alla città. Se siete innamorati in queste serate speciali portatela qui la vostra fidanzata!”.

 

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