Nel giugno del 2000 un collettivo riunito sotto il nome di Bologna Social Forum occupa l’ex gasometro di via Ranzani in occasione di un vertice OCSE. Sono gli anni bollenti delle lotte alla globalizzazione che porteranno poi ai fattacci di Genova nel 2001 e, a Bologna, sono gli anni del sindaco di centro-destra Guazzaloca, che nella sua serie di concessioni propone nel 2002 al Bologna Social Forum – sgomberato l’anno prima – diversi spazi dismessi tra cui l’ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti 24. Nasce così l’XM24.
XM diventa sin da subito una casa per collettivi, disoccupati, precari, migranti, hacker, punk, queer, ecologisti, eccetera che mal sopportano le gerarchie e si riconoscono in uno spazio antifascista, antisessista, antirazzista e anticapitalista di espressione diretta fondato sulle logiche dell’orizzontalismo e del consenso assembleare. Come una foresta in città, un’immagine che oggi dà il titolo a un documentario di Nicola Donadio, Silvia Polmonari e Letizia Tonolini che, dopo una prima presentazione a luglio all’interno della rassegna Nuovo Cinema Bolognina arriva in sala al Cinema Galliera giovedì 26 ottobre. Il film ripercorre la storia di XM24 proiettandola nell’attuale contesto cittadino, dove gli spazi sociali vengono ferocemente attaccati e la cementificazione e la mercificazione procedono spedite.
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«È una parabola – ci racconta Nicola – che parte dagli anni delle lotte no-global, passa per le tante attività e battaglie portate avanti in via Fioravanti 24 e arriva alla città di oggi. L’idea iniziale era però tutt’altra. Insieme ad altre persone, nel maggio del 2019, quindi a poche settimane dallo sgombero, rispondemmo da semplici frequentatori a una call for artists e proponemmo in assemblea di fare un lavoro video che in principio doveva ridursi a una documentazione del famoso corteo del 29 giugno 2019. L’assemblea rispose positivamente, e fu subito chiaro che potevamo anche costruire qualcosa di più ampio. Iniziammo così a intervistare i singoli collettivi che risiedevano nello spazio».
Ma all’alba del 6 agosto 2019 arriva lo sgombero e le ruspe entrano nello spazio.
«Fu una mazzata, ma noi continuammo a lavorare in maniera indipendente e con una gestione orizzontale. Ci abbiamo poi messo tanto a finirlo perché ci siamo poi resi conto che raccontare solo i collettivi di quel determinato periodo sarebbe stato riduttivo, quindi abbiamo iniziato a scandagliare la storia dello spazio e costruire la parabola che dicevamo».
Come una foresta in città – Tratto da una storia infinita è completamente autoprodotto e sarà distribuito da OpenDBB, che lo ospiterà sulla piattaforma a partire da lunedì 3 luglio. Tutte le musiche sono di L’Ivo.
«La fine di XM24 – conclude Nicola Donadio – è stata un punto di non ritorno per la città. Non solo perché XM era un presidio sociale importantissimo per il quartiere, ma anche perché abbattendo XM si è voluto mettere fine a quella che era un’alternativa reale alle logiche di un sistema cittadino sempre più orientato al solo profitto. Perdendo XM abbiamo perso un elemento peculiare che permetteva a Bologna di distinguersi e non essere completamente omologata come invece sta diventando».