Passati i CCCP, si tirano già le somme e il Comune pensa al futuro. Dopo le numerose polemiche per quello che è stato il primo live a pagamento in Piazza Maggiore, a dare la linea è il Sindaco, Matteo Lepore, che detiene anche la delega alla Cultura: “Grazie a tutti per il bellissimo concerto di ieri sera – scrive. È il tempo di un festival in Piazza Maggiore l’anno prossimo. Buona la prima!“.
Un festival musicale in piazza nel 2025, quindi, sarebbe già nei programmi dell’Amministrazione, così come succede in altre piazze d’Italia, come nella vicina Ferrara con Ferrara Sotto le Stelle o Ferrara Summer Festival. Ma chi lo farà? Come sarà? Vedremo.
Riguardo, invece, al concerto dei CCCP, tutto si è svolto senza problemi, nessuna contestazione è arrivata e il CUA che aveva annunciato di voler entrare in Piazza ha annullato all’ultimo l’autoriduzione. A parte un piccolo gruppo spontaneo che intorno alle 23 ha forzato uno degli ingressi, creando un po’ di parapiglia poi risolto intelligentemente facendo entrare tutti gratuitamente per assistere agli ultimi pezzi in scaletta.
Le critiche, invece, per l’utilizzo a pagamento dello spazio pubblico a quanto pare non hanno sortito effetto, anzi. E mentre il concerto era in preparazione, al Centro sociale della Pace si svolgeva l’incontro Almeno i Clash erano gratis! con una serie di interventi molto critici sulla situazione culturale attuale e sul tema degli spazi privatizzati.
Tra questi anche quello dell’ex Assessore alla Cultura, Alberto Ronchi, che è stato – tra l’altro – uno degli ideatori di Ferrara Sotto le Stelle e, mentre era in carica a Bologna, nel 2012 “rischiò” di mettere a segno un primo precedente di concerto a pagamento in Piazza Maggiore con i Radiohead: «Parlare del biglietto del concerto – ha affermato – significa guardare il dito e non la luna. La piazza, la città, è già privatizzata da tempo o non vi siete accorti, ad esempio, delle distese di tavolini che occupano Bologna? Bisogna poi guardare al contesto. I Radiohead in quel momento erano all’apice della loro carriera e avrebbero portato uno show spettacolare che sarebbe stato un gioiellino, i CCCP sono finiti da un pezzo, sono lì perché hanno un pubblico anziano che può permettersi di pagare, i più giovani nemmeno sanno chi sono, come non sanno chi sono i Clash. Ma oltre a questo c’è un tema che riguarda la linea culturale che si vuole dare: durante quegli anni furono tantissimi i concerti gratuiti a Bologna con band di altissimo rilievo (Patti Smith gratis, i Dirty Three gratis, ecc.), provammo a dare una direzione lasciando ovviamente libertà agli operatori di fare le loro scelte artistiche. In questo caso invece, quasi tutti gli spazi che hanno provato a essere indipendenti sono stati chiusi e c’è una situazione piatta figlia di quel conformismo che ha poi i suoi risvolti sulla politica e sulle stesse scelte elettorali delle persone. La stessa Ferrara Sotto le Stelle quando nacque – non ora che è ridotta ai minimi termini – aveva in programma anche molti concerti gratuiti e si cercava in tutti i modi di tenere i prezzi dei biglietti bassi. Leggo sui giornali che Bologna Estate vuole accontentare tutti. Questo significa fare populismo».