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Elastico riaprirà uno spazio per le arti in un capannone di via Carracci

quartiere Bolognina

Scritto da Salvatore Papa il 5 novembre 2024

Dopo la chiusura di Elastico FaArt nel 2021, causata dalla crisi pandemica, le ragazze di Elastico sono pronte a ripartire in un nuovo spazio: un capannone su via Carracci, in Bolognina, che ospiterà tutte le attività dell’associazione, ovvero arti e musiche, condivisione dei saperi, delle idee, dei pensieri.

«Dalla chiusura di FaArt – ci raccontano – non ci siamo mai fermatə nella ricerca di un nuovo spazio. Le ricerche sono andate avanti per quasi 2 anni finché l’abbiamo trovato: un capannone su via Carracci, in Bolognina come volevamo, in una zona stravolta da nuovi progetti urbanistici in atto e in progetto per un prossimo futuro. Lo spazio, molto grande, è oggetto di importanti interventi di ristrutturazione iniziati già nel 2023 che ne garantiscano la sicurezza, la fruizione da parte di tuttə, la divisione degli spazi affinché possa ospitare tutte le attività che vorremmo realizzare. Il progetto ed i lavori sono seguiti dallo Studio Zooma Architetti».

La squadra composta da Sonia Piedad Marinangeli ed Elisa Placucci (già TO/LET), la cantautrice Marzia Stano e Ilaria Mancosu si si è arricchita della presenza di Luca Musilli, “amicə e compagnə d’arte, di politica, di sogni”.

Da quando è nato, Elastico ha organizzato e dato visibilità a progetti di giovani artisti, attivi in diversi ambiti creativi: dall’arte figurativa alla performance, dalla fotografia al fumetto, dall’illustrazione alla musica, dalla scultura alle installazioni, fino ad arrivare al video, ai reading e alla presentazione di libri. E così sarà anche nel nuovo spazio.

«Sarà, ancora una volta, uno spazio di aggregazione libero e aperto. Probabilmente apriremo nel 2025; ora siamo nel bel mezzo dei lavori, che hanno subito accelerazioni e battute d’arresto, lungaggini burocratiche, difficoltà di ogni sorta. Il nostro è un kantiere con la K non perché viaggiamo alla velocità di 180 bpm, tutt’altro, abbiamo abbracciato la filosofia della lentezza in opposizione al mito dilagante della velocità e dell’ipertrofia produttiva. Come la lettera K che è a metà dell’alfabeto, noi a metà strada dalla fine di un lungo lavoro di recupero di un’immobile che stiamo rendendo autosufficiente a livello energetico, ecosostenibile e sicuro. È un percorso lungo, bellissimo come i sogni e faticoso come sanno essere certi risvegli».

Il 9 novembre, intanto, al Circolo HEX arriva il primo di una serie di eventi per «una festa di ‘autofidanzamento’ con lo spazio di domani per ricompattare e allargare la comunità»: alle 18 con installazione video-fotografica (Elastico 2011/2021) fruibile per tutto l’arco della serata e poi musica tutta la sera con LeBlond, Circuit Element e Kāmaleone. Alle pance ci penserà Le Uova di Piero con cibo vegano “da cantiere”.

«Sarà il primo di cinque appuntamenti in cui desideriamo raccontare la storia di un’esperienza passata a chi non l’ha mai conosciuta e contemporaneamente raccogliere proposte, suggestioni e bisogni per costruire insieme lo spazio del futuro».