Sabato 6 luglio scorso si è svolto a Bologna il Rivolta Pride, la marcia dell’orgoglio LGBTQIA+. Un corteo coloratissimo con migliaia di persone che hanno portato per le strade la rabbia contro gli attacchi del governo alla genitorialità queer, le richieste di autodeterminazione delle persone trans, ma anche lo sdegno per il genocidio che Israele sta compiendo contro il popolo palestinese.
“Come persone trans* – recitava il documento politico – stiamo ricevendo violentissimi attacchi da parte di questo governo, ma siamo in questa situazione anche perché le leggi, i protocolli, le prassi e le risorse al servizio della nostra salute erano già insufficienti […]. Come movimento LGBTQIA+ tutto sentiamo di dover essere più che mai in prima linea contro il genocidio e al fianco del popolo palestinese e non lasciare spazio ad alcuna ambiguità. Vogliamo mettere al centro anche la questione della casa e del reddito: vogliamo denunciare non solo le politiche economiche nazionali e globali che ci stanno impoverendo sempre di più, ma anche le politiche cittadine che stanno turistificando Bologna ed espellendo fuori dalla città o costringendo a forme di lavoro massacranti le persone LGBTQIA+ che sono venute ad abitare qui […] scenderemo in piazza anche per chiedere un welfare inclusivo e per rivendicare il diritto di tutte le famiglie – che siano esse famiglie nucleari eterosessuali o omosessuali con figl* o altre forme. E ancora, saremo in piazza contro le politiche autoritarie e repressive che consegnano le città alla polizia […] Ci riferiamo, in particolare, ai decreti di Cutro e Caivano, ma anche alla violenza repressiva che sta colpendo il parco Don Bosco e l* attivist* di Plat“.
Ecco le foto di Riccardo Giori.
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