È di circa un mese fa la notizia che il Comune di Bologna vorrebbe costruire al posto dell’XM24 delle case popolari. Il termine della convenzione per l’uso dello spazio è formalmente scaduto il 30 giugno 2017, anche se XM24 è ancora lì: “viviamo in una situazione di precarietà esistenziale – scrivono -, con continui e ripetuti proclami riguardo un imminente sgombero”. Nel frattempo è partita la trattativa per trovare un nuovo posto, che verrebbe comunque assegnato tramite bando, e quindi dopo una trasformazione di XM24 in associazione, questione sempre molto delicata quando riguarda i centri sociali.
“Ad oggi – si legge sul loro sito – le proposte fatte dal Comune alle “assemblee territoriali” (non quindi a XM24) sono palesemente inadeguate ad accogliere anche solo una parte delle attività di XM24 che, al contrario di quanto ci viene continuamente intimato, non sono in alcun modo “spacchettabili”. I luoghi individuati dal Comune sono tre: uno spazio di poche stanze uso ufficio in via Fioravanti 22, luogo già un tempo “rianimato” da XM24 ma al limite complementare al civico 24, non certo sostitutivo […]; un secondo spazio (la “centrale del latte”) è chiaramente inagibile […]; il terzo spazio proposto è un capannone in una zona industriale, il (futuro Ex) Link, e questa sembra proprio una beffa nei confronti di chi da 17 anni fa attività nel quartiere […].”
L’incertezza sull’XM24 si abbatte quindi anche sul Link. «Non ne sapevamo nulla», ci ha detto Gianluca Giangiobbe, socio di Link 2.0. «Noi vogliamo continuare a stare lì dentro. Parteciperemo al bando e siamo pronti a qualsiasi tipo di co-progettazione. Abbiamo già speso più di 20mila euro per la messa a norma dello spazio e da lì non ce ne vogliamo andare, anche per via degli investimenti che abbiamo fatto».
Intanto del bando – che doveva uscire a fine novembre – non si sa ancora nulla se non che uscirà “presto”.