RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La nuova affissione di CHEAP prende spunto da Ur-Fascismo, una conferenza di Umberto Eco del 1995 tenuta alla Columbia University il cui testo è stato recentemente ristampato con il titolo di “Il fascismo eterno”. Il prefisso “Ur” viene preso in prestito dal tedesco e può essere tradotto in italiano con “antichissimo” o “originale”, per traslazione “perenne”: nella conferenza Eco esplicitava un’idea di fascismo che è prima di qualsiasi cosa un fatto ci cultura, “un modo di pensare e di sentire, una serie di abitudini culturali, una nebulosa di istinti oscuri e insondabili pulsioni”.
Dieci tavole affidate all’illustratore Squaz e affisse sulle bacheche di via Indipendenza che rileggono le caratteristiche ricorrenti dell’Ur-Fascismo individuate da Eco, a riprova della tesi che una cultura fascista continua a manifestarsi con gli stessi caratteri.
Eco parte dal CULTO DELLA TRADIZIONE che contraddistingue l’Ur-Fascismo, un sincretismo contraddittorio che rifiuta ogni avanzamento di sapere.
Prosegue con un’analisi del CULTO dell’AZIONE per l’AZIONE, ovvero l’atteggiamento che vede nell’azione una forma di bellezza aprioristica, che suggerisce in qualche modo che l’azione vada performata prima di e senza una qualunque riflessione. Scrive Eco che lo stesso atteggiamento identifica il “pensare come una forma di evirazione” e di conseguenza la “cultura è sospetta nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici”.
Da qui arriviamo ad una nuova caratteristica che Eco indica come il RIFIUTO DI OGNI CRITICA ANALITICA. Se per il pensiero moderno e la comunità scientifica il disaccordo è palesemente uno strumento di avanzamento della conoscenza, per l’Ur- Fascismo “il disaccordo è tradimento”: in questo senso l’ostilità alla critica si trasforma in paura differenza ed arriva a magnificare l’OSSESSIONE COMPLOTTISTA e il ricorso a COLPEVOLI ESTERNI.Nel ricondurre l’Ur-Fascismo ad una frustrazione individuale o sociale, Eco procede con l’individuazione di altri caratteri fondamentali: l’APPELLO ad una CLASSE SOCIALE FRUSTRATA, ad esempio provata da una crisi economica; il NAZIONALISMO, come frutto dell’unico privilegio che un gruppo senza identità sociale può rivendicare, cioè quello di essere nat* nello stesso paese e a cui si lega anche una forma di ELITISMO popolare DI MASSA; il ricorso ad un presunto PERICOLO PERMANENTE, ad uno stato di agitazione contro il “nemico” esterno.
Ancora, Eco ribadisce come non ci sia fascismo privo di SESSISMO contro le donne e contro chiunque non aderisca all’eterosessualità obbligatoria: per Eco il machismo nasce quando l’Ur-Fascista “trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali”.
Per finire, Eco descrive l’ESALTAZIONE della VOLONTA’ POPOLARE tipica dell’Ur-Fascismo facendo riferimento ad un populismo qualitativo che prevede (la conferenza è del 1995) sarà legato alla tv e a internet, “in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentata e accettata come la voce del popolo”.