Raccontare un teatro cittadino affrontando temi universali che riguardano il contemporaneo, la politica, l’attualità e partendo dall’allestimento del Rigoletto, l’opera lirica verdiana scritta a metà dell’Ottocento. È l’idea del regista Paolo Angelini, che circa 2 mesi fa ha iniziato le riprese di un film dedicato al Teatro Comunale di Bologna, incrociando luoghi, pensieri e voci di personaggi illustri.
Un film in quattro atti (progetto di ABC Arte Bologna Cultura), che metterà in mostra il palcoscenico e la gente che ci lavora.
“L’idea di un film sul Teatro Comunale di Bologna nasce da lontano – dice Paolo Angelini, che ne colloca la genesi una decina di anni fa – e farlo significa avere a disposizione un materiale storico ricchissimo. Crocevia centrale del mondo della lirica italiana, primo Teatro dell’opera ad essere edificato con denaro pubblico, primo in Italia a rappresentare l’opera di Wagner, ha accolto nel corso della sua esistenza artisti di fama mondiale: Verdi e Toscanini, Herbert Von Karajan e Claudio Abbado, Tito Schipa e Mirella Freni, Robert Wilson, Liliana Cavani e Werner Herzog. Un luogo che è impossibile raccontare senza affrontare tutta la sua complessità.
Ecco perché è necessario il superamento di uno sguardo meramente documentaristico, ponendo al centro non tanto e non solo la storia di un luogo, quanto un viaggio alla scoperta della natura stessa del teatro. La vocazione più intima, l’istanza ultima del teatro è la rappresentazione. La messa in scena di un’opera inevitabilmente si confronta con la rappresentazione del presente: attraverso il filtro dello sguardo drammaturgico, dell’interpretazione musicale, vocale, ma anche attraverso la fisicità di chi al teatro offre il proprio corpo e tempo, nessuno escluso: interpreti, musicisti, scenografi, macchinisti, figuranti, artisti, tecnici, amministrativi, maestranze, uscieri, che nel ventre della macchina-teatro si muovono, anch’essi agiti da un vissuto personale, intimamente legato al loro essere qui ed ora”.