La scena contemporanea italiana e internazionale, le novità dei teatri stranieri, dei giovani artisti e dei grandi maestri tornano da sabato 14 a domenica 22 ottobre nella tredicesima edizione di VIE, il festival di Emilia Romagna Teatro Fondazione diretto per il primo anno da Claudio Longhi. Tanti gli spettacoli che si rincorreranno tra Modena, Bologna, Carpi e Vignola in un avvicendarsi di linguaggi e visioni dove il confine tra “essere e rappresentare” si fa sempre più labile. A partire da una bella novità del teatro irlandese, la compagnia Dead Centre, alla quale è affidata l’inaugurazione del 14 ottobre al Pavarotti di Modena. Sul palco il loro Chekhov’s First Play, una rilettura del primo grande dramma di Cechov Platonov che il pubblico ascolterà in cuffia, affiancato ai commenti dei registi.
Per gli affezionati del festival ci sono due grandi ritorni: il maestro greco Theodoros Terzopoulos (Modena, sabato 14 e domenica 15, Teatro delle Passioni) con il nuovo Encore – “55 minuti di arte eccezionale”, si dice – e Danio Manfredini con il suo nuovo lavoro dedicato a Luciano, paziente di una clinica psichiatrica presso la quale il regista lavorò per lungo tempo (Bologna, sabato 21, Arena del Sole).
A Bologna torna anche Pietro Babina con Il Libro di Giobbe, un viaggio nel Vecchio Testamento intrapreso insieme ad Emanuele Aldrovandi (prima assoluta, Bologna, da sabato 14 a lunedì 16, Arena del Sole). Viaggio reale, invece, nel caso de Gli Omini, compagnia toscana che ne Il Controllore presenta un’ulteriore tappa del suo lavoro, originale connubio tra teatro, treno e territorio, stavolta riguardante la tratta ferroviaria Porretta / Bologna (da sabato 14 a sabato 21, Teatro delle Moline).
Sotto le Torri arriva anche l’apprezzato e giovane coreografo Arkadi Zaides con la conferenza/performance Talos al Mast (20 ottobre) che incrocia anche il programma della Biennale Foto/Industria. Talos riflette sulla protezione dei confini europei e sul nuovo tipo di coreografia che nasce dai nuovi movimenti migratori, che nonostante le barriere, è impossibile fermare.
Altro progetto importante che toccherà Bologna è un trittico disseminato in altrettanti luoghi della città dedicato ai vent’anni di attività della coppia d’arte e di vita Cuocolo/Bosetti IRAA Theatre: Roberta va in hotel (Private Eye) (dal 15 al 19 ottobre, Nuovo Hotel del Porto), Roberta va sulla luna (venerdì 20, Arena del Sole), Roberta fa una passeggiata (The walk), (21 e 22 ottobre, Piazza Maggiore).
Si vedranno, infine, il nuovo lavoro di Teatro Valdoca, Giuramenti (al Teatro Comunale di Carpi, sabato 21 e domenica 22 ottobre); la riflessione sul tema dell’identità nazionale ebraica del regista georgiano Levan Tsuladze con Begalut – In esilio (Modena, sabato 21 e domenica 22, Teatro Storchi, prima nazionale); lo spettacolo sul rimorchio di un autocarro Kamyon, del belga Michael De Cock, che da molti anni affronta il tema dell’immigrazione (Modena, mercoledì 18 e giovedì 19, Teatro delle Passioni); Da parte loro nessuna domanda imbarazzante, lavoro che Fanny & Alexander e AtelierSì stanno sviluppando sulla tetralogia di Elena Ferrante L’amica geniale (Modena, mercoledì 18 e giovedì 19, Teatro delle Passioni); il connubio di danza e circo contemporaneo di Benvenuto Umano di CollettivO CineticO; una riedizione dell’Erodiade di Julie Ann Anzilotti (Modena, sabato 14, Teatro Storchi); la prima nazionale di Overload del Teatro Sotterraneo sull’allerta continua generata dall’iper-connessione (Modena, sabato 21 e domenica 22, Teatro delle Passioni).