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Le foto del World Press Photo 2024 in mostra a Bologna

Scritto da La Redazione il 10 settembre 2024

I due muri © Alejandro Cegarra, Venezuela, The New York Times/Bloomberg

Dal 10 ottobre all’8 dicembre, nel Sottopasso di via Rizzoli, arrivano in mostra le foto vincitrici del World Press Photo 2024, il prestigioso contest di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti contribuendo a costruire la storia del giornalismo visivo mondiale.

I lavori premiati documentano alcune delle più urgenti problematiche attuali: da conflitti devastanti e disordini politici, alla crisi climatica e al passaggio sicuro di migranti.

A vincere il World Press Photo of the Year è stato il palestinese Mohammed Salem con la sua foto scattata il 17 ottobre 2023 nell’obitorio dell’ospedale Nasser, che ritrae una donna palestinese, Inas Abu Maamar (36 anni) mentre culla il corpo di sua nipote Saly (5 anni) uccisa in casa sua da un missile israeliano insieme ad altri quattro membri della famiglia.

Il premio World Press Photo Story of the Year è stato, invece, assegnato alla fotografa Lee-Ann Olwage di Geo per il progetto Valim-babena ambientato in Madagascar. Gli scatti documentano la vita di Paul Rakotozandriny, “Dada Paul” (91 anni) che convive con la demenza da 11 anni ed è assistito da sua figlia Fara Rafaraniriana (41 anni).

A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece © Mohammed Salem, Reuters

In mostra anche il venezuelano Alejandro Cegarra (The New York Times/Bloomberg) che si è aggiudicato il premio World Press Photo Long-Term Project con il lavoro I due muri.
Dal 2019, il Messico si è trasformato da un Paese che accoglieva migranti e richiedenti asilo al confine meridionale a un Paese che applica rigide politiche di immigrazione molto simili a quelle degli Stati Uniti. L’immigrazione e le politiche estere adottate dalle diverse amministrazioni statunitensi, i protocolli COVID-19 e i tumulti politici ed economici nel Centro e Sud America concorrono alla crisi in atto ai confini del Messico e questi elementi espongono le famiglie di migranti a violenza, a corruzione e condizioni precarie.

Il World Press Photo Open Format Award è andato, infine, a Julia Kochetova con La guerra è intima, un’opera che intreccia immagini fotografiche con poesia, clip audio e musica.
La fotografa ucraina ha realizzato un sito web che unisce il fotogiornalismo con lo stile documentaristico di un diario personale per mostrare al mondo l’esperienza di vivere con la guerra come realtà quotidiana.

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