Marzo 2018 = depressione post elettorale. Comunque vadano, già sappiamo che queste elezioni saranno un disastro. E siccome tutt’intorno prevale il pessimismo, diventa sempre più un dovere morale impegnarsi in quello che ci fa stare bene: la musica. Perché, al contrario di quello che succede in politica, sul palco i grandi ritorni sono quasi sempre graditi e le novità vere non mancano. Come lo shoegaze senza tempo degli Slowdive e l’ambient “terapeutica” di Alessandro Cortini, rispettivamente il 3 e il 24 marzo al Locomotiv (sold out da tempo), i Laibach a Zona Roveri (2 marzo), i Franz Ferdinand all’Unipol Alrena il 15 marzo e i Calexico all’Estragon il 16. Sul versante “attualità” troviamo invece, tra gli altri, la doppia data (16 e 17) di Cosmo al Link con il suo attesissimo long show specchio del suo nuovo doppio album “Cosmotronic”, gli Arto, ovvero il progetto che unisce membri di Calibro35, Zeus!, Iosonouncane e Ronin al Sì (il 15) e al Covo Galeffi, per la presentazione dell’album d’esordio “Scudetto” (il 10) e il giovane selvaggio della Lovegang romana Ketama 126 (17 marzo).
Continuano, inoltre, a Palazzo Pepoli la rassegna gratuita ArtRockMuseum ogni mercoledì con Paletti (il 7), JoyCut (il 14), Federico Poggipollini (il 21) e Colombre (il 28) e al Teatro San Leonardo gli affondi sulla scena dell’improvvisazione sperimentale che vira verso la contaminazione tra i linguaggi per un concerto del Piccolo Coro Angelico (Il rumore delle orse) che il 28 marzo – in occasione della Fiera del libro per ragazzi – interpreta i libri illustrati “Petit Arbre” di Katsumi Komagata, “Volume 1” di Coline Irwin e “Cent mille petits points” di Mauro Bellei.
Belle cose anche al Teatro Duse, dove il 13 marzo Iosonouncane e Paolo Angeli suoneranno brani dai repertori personali e rileggeranno alcuni pezzi della tradizione musicale sarda e il 16 arriva l’avantgarde del compositore Roberto Cacciapaglia.
Novità del mese: la puntata bolognese del ravennate Bronson che inaugura una collaborazione con Zona Roveri partendo coi synthoni tra Justice, Kavinsky e Daft Punk del francese Carpenter Brut.
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