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Arcipelago Mobile (Fuori Salone 2003)

9/4/2004, Milano luoghi vari. Ecco l'annuale maratona del design in città.

di Ipazia

Procediamo per highlights, eleboriamo un concept, sviluppami il brand. E’ arrivato. Croce al caramello per addetti al settore, terra promessa dei giovani designer, miraggio del dopolavoro per tutti gli altri: è aprile, è Salone, o meglio, è Fuori Salone, quando l’urban style s’innamora dell’ergonomia e corona il suo sogno sotto le volte di Superstudio Più. Niente modelle, solo sedute; tutti dentro, in piedi o (al limite) avvinti al pouf maculato, dove lasci riposare il piedino, sconfitto dalla maratona senza premi che ti strema da via Mecenate a Quarto Oggiaro. Un arcipelago mobile, che si spande dalla Brianza con furore. Felici riempiamo nuovi spazi scrostati, e (aperitivo alla mano) superiamo le frontiere del centro storico. E dentro? Micro-architetture, il futuro del total living, il vedo e preve(n)do della creatività contemporanea. All’insegna del benessere, alla corte del relax, alla ricerca del comfort personalizzato, al Milano Mobile 003 trionfa la riga, furoreggia il colore, sale la toilette, sparisce il tinello. Si naviga per 5 giorni, in cerca di un nuovo ecological-correct lifestyle. Si parte l’8 aprile da Cappellini, si ritorna domenica, all’Isola con colazione in via Confalonieri. Ai lati, l’eclettico Alessandro Mendini, che coordina la mostra di Interni, dedicata al bagno, nuovo paradiso terrestre o (in zona via Tortona) scatta il nitore no-logo dei prodotti firmati Muji (compagnia giapponese che collabora col design planetario, sensibile alla qualità dei materiali e al listino prezzi). Arrivano gli olandesi allo Spazio Consolo, gli inglesi da Paul Smith in viale Umbria, gli americani di Surface Magazine con party in via Mecenate. Festa per tutti da Ekatana, il 10 aprile, dove Designboom, il portale del design, promette musica e (in regalo) "The perpetual design calendar", ovvero le date di nascita dei protagonisti del design. Un Fuori Salone esteso: e se il design ancora non trasforma, se vince il personaggio sul messaggio, mi compro un souvenir da Shit Design, bevo sotto il ponte con Esterni (a Quarto Oggiaro, isola Madre), godo delle sperimentazioni oltre l’oggetto di Martì Guixè allo Spazio Lima. Per cenere e mozziconi bastano i posacenere di Enzo Mari o Bruno Munari: a ognuno il suo atollo.

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