“Vieni, andiamo a fare l’aperitivo da Ugo”. Passo tutto il tragitto a pensare chi sia questo Ugo, quando l’ho conosciuto, perché mi ha invitato a casa sua. Poi arrivo sul Naviglio e scopro che Ugo non è una persona, ma un cocktail bar. Un signor cocktail bar, a cominciare dalla grande bottigliera-libreria piena di etichette di gin (al momento una quarantina) e altri distillati e liquori notevoli. Ci sediamo in quello che sembra un salotto e ordiniamo un gin tonic: il padrone di casa (no, non si chiama Ugo ma Francesco, con l’amica e socia Valeria) ci invita al bancone per consigliarci la bottiglia giusta. Optiamo per un Monkey 47, servito in un bellissimo bicchiere con bacche di ginepro e acqua tonica 1724 e accompagnato da un piatto sfizioso, che dà l’idea della piccola e sfiziosa cucina: “Crostino con salsiccia di Bra 90 percento vitello e 10 maiale, mortadella tartufata, formaggio caprino con semi di papavero, paté di olive con pancetta piacentina, involtino di zucchine…” ci decanta. Tutto buono, per cui facciamo il bis: stavolta martini cocktail, e altro giro di appetizer. Ripensandoci, non mi ero poi così sbagliato: più che un locale, Ugo è la casa di un amico che non sapevo di avere.