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ven 14.10 2016 – sab 15.10 2016

#OffsetFest

Dove

Magazzino sul Po
Murazzi del Po (lato sinistro), 10124 Torino

Quando

venerdì 14 ottobre 2016 – sabato 15 ottobre 2016
H 21:00

Quanto

€ 20 abbonamento, € 15 giornaliero con tessera Arci

Contatti

Sito web

Un festival a immagine e somiglianza di Offset, realtà attiva dal 2009 nell’ambito della musica live e con un’etichetta discografica, in bilico tra avant-rock schizoide e alt-folk mutante, con un’idea di psichedelia difficile da “catalogare”. Due giorni nella tana del Bianconiglio del Magazzino sul Po, tra chitarre epilettiche e trip surreali. La prima, più inquieta e introspettiva: con le elegie bucoliche di Krano, quartetto guidato da Marco Spigariol, già chitarrista dei Vermilion Sands (ricordate le scorribande blues coi Movie Star Junkies?) e nella formazione “aperta” della Piramide di Sangue, che nel battesimo discografico Requiem In Plavem canta (anche) in dialetto veneto alternandosi tra chitarra acustica, armonica e Honky Tonk; e con il flusso di coscienza di Miles Cooper Seaton, californiano d’origine e tra i fondatori degli Akron/Family, approdato con l’esordio solista Phases In Exile a un’elettronica pastorale e destrutturata, che sembra germogliare direttamente dal terriccio della sconfinata campagna americana.
Inutile negare che l’emozione più grande sarà vedere sul palco Mike Watt, leggendario bassista dei Minutemen, nonché tra i protagonisti della reunion degli Stooges, che attracca in città con il progetto Il Sogno del Marinaio, nel quale post-rock e jazz si rincorrono come le onde dell’oceano; un viaggio condiviso con due compagni d’eccezione, che forse è bene definire fuoriclasse dell’underground tricolore: l’eclettico chitarrista Stefano Pilia (siamo sicuri che se Massimo Volume e Afterhours continuano a stupire è anche merito suo) e il batterista Andrea Belfi, co-fondatore dei Rosolina Mar e nome ricorrente nella scena avant-garde, non solo dietro alle pelli.
Secondo giorno più caotico e aggressivo: con la soundtrack gargantuesca della Fuzz Orchestra, power trio che – anche con l’ultimo Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi – continua ad arricchire la sua particolare definizione di avanguardia, tra cut’n’paste stoner e citazionismo cinematografico; fuochi d’artificio in chiusura con il wall of sound degli Acid Mothers Temple, forse la più conosciuta, iconica e – diciamolo – fuori di testa tra le formazioni psichedeliche d’Oriente. Suite noise raramente sotto i 10 minuti, blues alieno e kraut apocalittico: «Volevamo creare una musica che unisse Stockhausen e i Deep Purple», dice il deus ex machina del progetto Makoto Kawabata. Il risultato è una trip music sempre sull’orlo del collasso, come una Canterbury che si accartoccia su se stessa: roba da far sembrare i Flaming Lips dei Coldplay hippie. Are you experienced?

Lorenzo Yawp Giannetti

VINCI CON ZERO

Zero e OffSet ti regalano due abbonamenti per l’#OffsetFest. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. I due vincitori saranno estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro le 12 del 14 ottobre e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail.

Scritto da La Redazione