Camera, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino, ha appena compiuto un anno. Insieme ai primi bilanci, in Via delle Rosine arrivano già le prime grandi novità: la nomina del nuovo Direttore e la collaborazione con un’importante istituzione quale Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze. Tutto questo mentre Torino si prepara ad ospitare Artissima, tra le più importanti fiere di Arte Contemporanea del nostro paese.
Dopo l’addio di Lorenza Bravetta, ideatrice del progetto Camera e prima manager in Magnum Photos, alla guida del polo torinese arriva Walter Guadagnini, uno dei più autorevoli storici e critici della fotografia in Italia. A lui il compito di dare al centro e alla sua programmazione una nuova energia, capace di continuare l’ambizioso e stimolante progetto, in linea con lo spirito di documentazione, contaminazione e valorizzazione della scena fotografica italiana che l’ha fatto nascere. L’autorevolezza di Guadagnini si affianca, in una sinergia già collaudata, alla professionalità del curatore Francesco Zanot, sino a questo momento unico vero riferimento in tema di fotografia e ricerca artistica contemporanea italiana a Camera. Il successo del centro torinese, non solo artisticamente parlando, sembra essere legato proprio alla tutela di quella pluralità di approcci al reale in cui risiede la forza stessa della fotografia, soprattutto di quella attuale.
Intanto, il 28 ottobre negli stessi spazi dell’Isolato di Santa Pelagia aprirà al pubblico Around Ai Weiwei, Photographs 1983 – 2016, una raccolta della produzione fotografica e video dell’artista cinese – iniziativa evidentemente concepita e prodotta prima della nomina di Guadagnini.
La mostra, a cura di Davide Quadrio, nasce dalla collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi e si sviluppa in parallelo, quasi a completamento, della grande retrospettiva dedicata ad Ai WeiWei a Firenze.
Around Ai Weiwei dichiara di voler indagare la poetica artistica del celebre e discusso creatore ed attivista cinese lungo le diverse fasi della sua carriera, attraverso uno sguardo attento agli elementi documentari che circondano la sua vita. La figura di Weiwei non è nitida e la sua pratica artistica è di facile fraintendimento, ambiguamente collocata a metà tra l’attivismo ed il marketing e spesso oscurata dalle sue eccellenti abilità di comunicatore. La speranza è che questa ulteriore iniziativa in nome dell’artista possa gettare luce su una figura controversa, attraverso un necessario approfondimento dei suoi lavori più sinceri e lontani dalle recenti manie di stupore e autocompiacimento. In caso contrario Camera avrebbe fallito, in questa occasione, nel suo intento di promuovere un nuovo approccio critico all’immagine.
Scritto da Andrea Pariani