Rä di Martino ha da sempre concentrato il suo lavoro sull’analisi del linguaggio cinematografico, indagandone temi e tecniche. Il soggetto del grande schermo viene spesso anche “smontato” dall’artista che ne stravolge i codici comunicativi proponendone parodie attraverso i cliché televisivi e cinematografici.
I lavori presenti nella sua nuova personale alla galleria Monica de Cardenas sono elaborati come una sorta di dietro le quinte del suo primo lungometraggio, La controfigura, in uscita a settembre 2017. Strizzando l’occhio al cinema espanso degli anni ’70 Di Martino propone in mostra opere ibride che, attraverso la fotografia, il video e la scultura, creano equilibri e contraddizioni fra la stasi delle opere e il riferimento diretto al mondo, decisamente più dinamico, del grande schermo.
La controfigura è ispirato a un’altra pellicola, The Swimmer (1968), con Burt Lancaster, tratto a sua volta da un racconto di John Cheever. La storia è il viaggio di ritorno a casa di un uomo (Burt, nel film di Rä interpretato da Filippo Timi) attraverso un percorso ininterrotto di piscine, che assume metaforicamente una ricapitolazione della sua vita. Nella nuova versione dell’artista l’ambientazione della storia viene però spostata da Los Angeles a Marrakech, da cui il nome della mostra: The Day He Swims thru Marrakech.
Scritto da Domitilla Argentieri Federzoni