Non so se sia una coincidenza o se sia io più propensa a captare certi segnali, ma ultimamente mi capita di incorrere in molte espressioni culturali che ruotano attorno all’essere neri. Per questo mi ha molto colpita una frase letta in questa mostra di Basquiat, secondo cui le avanguardie storiche non avrebbero colto la genuina forza espressiva dell’arte nera, perché questa può essere prodotta solo dalle genti che l’hanno generata. Mi ha ricordato una cosa letta a proposito di Atlanta, per la quale lo showrunner Donald Glover ha preteso dal canale FX una writers’ room di soli autori neri: «Volevo mostrare ai bianchi che non sanno niente della cultura nera. Ci sono cose talmente sottili e nere che la gente non ha idea di cosa stiamo parlando». Dobbiamo farcene una ragione, tutti: per quanto sensibili siamo è difficile cogliere certe sfumature. Le opere di Basquiat, però, possono essere un ottimo punto di partenza per iniziare il viaggio. Male che vada vi rimarrà sempre un selfie con la corona luminosa.
Scritto da Enrica Murru