Eclettica polistrumentista irlandese (arpa, organo, flauti, voce), Àine O’Dwyer ha alcuni punti fermi nella sua poetica: la rinuncia all’amplificazione e l’intervento dell’ambiente circostante nelle sue registrazioni. Così è nel suo disco probabilmente più significativo (Music for Church Cleaners Vol. I and II, MIE, 2015), nel quale improvvisa all’organo in una chiesa, conservando gli echi dei rumori prodotti dai visitatori, e nel più recente Gallarais (MIE, 2017) registrato in una grotta in riva al mare, in cui il rimbombo delle onde è parte integrante del suono. Nell’Hangar di Macao, per la rassegna in collaborazione con Frequente ed Euphorbia, presenterà uno studio intitolato “Sound walks from Medjugorje” incorniciato da field recording che ricreano una narrazione acustica dei luoghi delle presunte manifestazioni mariane e dei loro fedeli.
Scritto da Andrea Cazzani