Se non vi spaventa la leziosità tutta shabby chic di arredi provenzali, tonalità avorio ed ecrù, cuscini e lumini sparsi qua e là, allora il Tibi è il vostro posto. Se siete inguaribili romantici e il vostro lui/lei non va in overdose da lanterne in ferro battuto e cuori appesi alle pareti, allora il Tibi è il vostro posto. È il vostro posto anche se amate bere bene, se vi piace parlare al bancone del bar con il bartender e farvi consigliare cosa prendere in una drink list che spazia egregiamente tra classici rivisitati e altre creazioni, a cura di Niccolò Zamboni – anche proprietario – Davide Resmini e Tony Besozzi.
Il Tibi è un posto semplice, che non ha le pretese di riempirsi la bocca di parole altisonanti per indicare che qui si fanno cocktail e si fanno con cognizione di causa. Si può anche mangiare, infatti non dimentichiamo che la sua prima anima è quella di un bistrot con alcuni piatti di influenza francese. Un posto romantico con vocazione notturna.