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San Colombano D.O.C.: Il vin de Milan

«Potersi vantare milanesi è un privilegio anche per i vini. E che Milano abbia un vino tutto suo è un miracolo di cui ancora non mi so capacitare»

Scritto da Simone Muzza il 11 luglio 2017

Foto di Martina Savoldelli

«Potersi vantare milanesi è un privilegio anche per i vini. E che Milano abbia un vino tutto suo è un miracolo di cui ancora non mi so capacitare». Così scrisse Gianni Brera nel saggio “Il DOC San Colombano”. E se non si capacitava lui – romantico oracolo di vini, nebbia e osterie lombarde -, figuriamoci noi “nuovi” milanesi, che la nebbia – quella vera – non l’abbiamo mai vista, beviamo cocktail e le osterie… boh, ci sono ancora le osterie da qualche parte? Massì dai, anche il vino ci piace, ma deve essere piemontese, toscano, veneto, sardo, siciliano, umbro… Va bene anche lombardo, ma solo Franciacorta, Valtellina e Lago di Garda. E poi biodinamico, naturale, quellochetipare ma in purezza. Insomma, nonostante i vini di San Colombano e persino la recente riscoperta della Vigna di Leonardo (1498) alla Casa degli Atellani, scendiamo ancora dal pero a parlare di vin de Milan e facciamo fatica a convincere e coinvolgere i nostri colleghi non (ancora) milanesi. Una curiosità: il comune di San Colombano al Lambro è a tutti gli effetti un’exclave della città metropolitana di Milano tra le province di Pavia e Lodi, rimasto milanese grazie a un referendum dopo la costituzione della provincia di Lodi nel 1992.

Ma basta organizzare una gita a San Colombano per innamorarsi e inorgoglirsi di questo vino storico, la cui origine si fa risalire intorno all’anno Mille ed è certificata da un documento del 19 novembre 1371 di Galeazzo Visconti “che riguarda in modo diretto l’intensificazione della coltura del Colle e che instaura una vera colonizzazione per bonificare ed abitare queste terre con il rilascio di campi e terre da roncarsi e mettersi a piantagione. L’origine dei vigneti, come peraltro del nome del paese e del vino, è da attribuire al frate irlandese Colombano, successivamente elevato al rango di Santo dalla Chiesa per l’opera di evangelizzazione compiuta. Non si sa se tra le due cose – vale a dire, in che modo, la viticoltura abbia aiutato l’evangelizzazione o viceversa – ma è bello pensare che una Doc abbia una così nobile origine” (dal sito del Consorzio Volontario Vino D.O.C. San Colombano, preziosa fonte di informazioni per avvicinarsi al vino e al territorio).
Sarà un caso, ma L’Azienda Agricola Bossi Stefano di San Colombano riporta in home page: “Produzione propria vini bianchi e rossi anche per S. Messe”.

La collina in questione è una goduria per fare tutte quelle cose che dopo un paio di bicchieri di vino si apprezzano anche di più , come già aveva notato il Petrarca ospite dei Visconti nel Castello di San Colombano nel 1353 (“A piè del colle scorre il Lambro limpidissimo fiume”): passeggiare, perdersi, infrattarsi (“far l’amore nelle vigne” cantava Battisti) o gustarsi il panorama che nelle giornate serene permette di vedere le Alpi, gli Appennini, il Po e i nuovi e vecchi grattacieli milanesi. Alta 147 metri sul livello del mare, la collina si alza di solo 75 metri dalla pianura circostante e nei suoi 7 chilometri di estensione est ovest per due di larghezza tocca tre province e cinque comuni, che poi sono gli unici deputati alla produzione del San Colombano D.O.C.: Miradolo Terme (PV), Inverno Monteleone (PV), Graffignana (LO), Sant’Angelo Lodigiano (LO) e appunto San Colombano al Lambro (MI), dove all’interno del magnifico Castello hanno sede il consorzio e la sua enoteca – anche se, non me ne vogliano, una gita nelle cantine è sempre preferibile.

Il San Colombano Rosso è formato da uve Croatina (30-50%), Barbera (30-50%) e Rara (massimo 15%): può essere prodotto come vino di pronta beva, anche frizzante, oppure fermo come vino da medio invecchiamento (2-4 anni), anche nella versione Riserva se utilizza la menzione vigna seguita dal vigneto di provenienze, se le rese per pianta vengono contenute con il diradamento, se il vino ottenuto possiede caratteristiche di elevato pregio e se viene affinato in cantina per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
Il San Colombano Bianco, tranquillo o vivace, deve essere prodotto con uve Chardonnay (minimo 50%) e Pinot Nero (minimo 10%); anche in questo caso può portare in etichetta il termine Vigna ed il nome del vigneto di provenienza se soddisfa criteri di qualità
Poi c’è l’I.G.T. Collina del Milanese: bianco, rosso, rosato (fermo o frizzante), anche passito e novello, ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell’ambito aziendale, da uno o più vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Lombardia ed iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino. Va citata la Verdea, varietà particolare ottenuta grazie alle caratteristiche microclimatiche della zona e alla lunga tradizione locale.

«Carichi di storia, i vini di San Colombano avevano solo bisogno di agricoltori che, presane coscienza, ridessero loro nobiltà. Questi agricoltori ci sono» (Luigi Veronelli).


LE CANTINE

Azienda Agricola Andronio Ignazio
Via Baratti, 17 – Miradolo Terme (PV)
0382 75342

Azienda Agricola Biologica Gruppo Vignaioli
Via Capra – San Colombano al Lambro (MI)
0371 898733
www.gruppovignaioli.it

Azienda Agricola Bossi Stefano
Via IV Novembre, 14/4 – San Colombano al Lambro (MI)
0371 898754
www.vinibossi.it

Azienda Agricola Guglielmini Giuseppe
Via del Nerone, 9 – Miradolo Terme (PV)
0382 77183

Azienda Agricola Zocchi Giovanni
Valle Bussolina,19 – 27010 Miradolo Terme (PV)
0382 75203

Banino – Azienda Agricola Panigada Antonio
Via della Vittoria, 13 – San Colombano al Lambro (MI)
0371 898795
www.banino.it

Cantina Pietrasanta
Via P. Sforza, 55 – San Colombano al Lambro (MI)
346 7219996
www.cantinepietrasanta.it

Casa Valdemagna
Via E.Azzi, 96 – San Colombano al Lambro (MI)
Tel: 0371 897230 – Cell: 338 3718436 – 347 9668891
www.casavaldemagna.it

Nettare dei Santi
Via Capra, 17 – San Colombano al Lambro (MI)
0371 897381
www.nettaredeisanti.it

Panizzari
Via Madonna dei Monti, 43 – San Colombano al Lambro (MI)
0371 897613
www.panizzari.net

Poderi di San Pietro
Via Steffenini, 2/6 – San Colombano al Lambro (MI)
0371 208054
www.poderidisanpietro.it

Società Agricola Faverzani
Via Graffioni, 6/16 – San Colombano al Lambro (MI)
340 4161724
www.vignetofaverzani.it

Articolo pubblicato su GRANDE! ZERO – Bere bene in città del 16/06/2017