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Federico Maio

La notte vista da Federico Maio di Closer e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017

Data di nascita

14 marzo 1979 (45 anni)

Luogo di nascita

Siena

Attività

Direttore artistico, Dj

Collezionista di vinili, nel 2006 entra a far parte della crew del party Cockette che lo porta a suonare ai Magazzini Generali, al Plastic, al Dude e al Q21. Nel 2015 crea insieme a Rorschack il party diurno Closer nel il salotto elettronico di Masada.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte?
Penso che non sia una questione propriamente di luce e buio. Per esempio il party che organizzo adesso è un diurno e superare il concetto di clubbing vincolato alla notte è importante per consentire alla vita notturna milanese di fare quell’ultimo salto di qualità che le manca.

Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
La notte è quella condizione che inizia quando la pressione sociale si allenta e finalmente ci sentiamo liberi di gettare la maschera ufficiale e di indossare quella che meglio parla di noi agli altri.

La notte di Milano.
La notte di Milano è come l’universo: in espansione (cit.).

La tua prima notte folle.
Talmente folle che ovviamente non la ricordo.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
Se devo suonare ascolto musica fino all’ultimo secondo disponibile, altrimenti cena e drink in giro principalmente in P.ta Venezia, sperando di incontrare Myss Keta

Balli davanti allo specchio prima di uscire?
Certo che sì e chi dice di non farlo mente! Le tracce che non mancano mai in questi momenti sono: Joe Squillo “Avventurieri” e Sylvester “Do you wanna funk” e io che provo falsetti improbabili.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
I party aiutano a vivere!

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Chiuderei George Clinton e i Kraftwerk in un ascensore, ma credo che quest’idea l’abbiano già avuta.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Di notte ho scoperto che il genere umano è molto più interessante di quello che sembra. Che il ballo e la condivisione che ne deriva sono una sorta di nuova ritualità collettiva che convoglia tutta l’energia repressa dalla società “diurna”. Di notte stiamo mettendo in salvo qualcosa del nostro essere umani che prima o poi tornerà a fluire liberamente anche alla luce del sole e ci salverà.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
La penombra, il fumo, le luci pulsanti della discoteca ti obbligano a guardare oltre, a scrutare meglio il mondo e le persone in un momento in cui tutti siamo istintivamente più indifesi. Nel mondo della notte c’è molta messa in scena, ma in un perverso gioco di specchi siamo tutti molto più vicini all’essenza delle persone.

C’è una persona che hai conosciuto di notte che è diventata importante nella tua vita? Chi è?
Tantissime persone importanti della mia vita le ho conosciute di notte o attraverso di essa. La prima che mi viene in mente che ci ha lasciato troppo presto è Max Magrini aka Max_M (r.i.p.)

Ti sei mai innamorato di notte?
Di notte tanti amici, tanto divertimento, tanta musica.

Instagram o facebook? Stories o status?
Facebook e status, sono un ragazzo all’antica

La discoteca e il party più belli di sempre?
Non sono un tipo da super club, ma il Paradiso di Amsterdam mi ha veramente colpito. La festa più bella: la label night di M_Rec al Berghain per quello che col senno di poi rappresenta nella memoria di tutti noi che eravamo là.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
Tutti adesso si riempiono a sproposito la bocca della parola “underground”…Atene mi è sembrata credibilmente alternativa.

Dove vai di notte quando non vuoi vedere nessuno?
Resto a casa sul divano col mio ragazzo a fare binge watching.