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Nicola Guiducci

L'irrefrenabile anima musicale del Plastic

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 16 dicembre 2015
Aggiornato il 14 ottobre 2019

Foto di Andrea Ratti

Nicola fuma mentre è al telefono per finire i dettagli di questa intervista. È appena tornato da diversi appuntamenti di lavoro per le sfilate di gennaio e mi dice che ha camminato per circa 12 chilometri. Adora passeggiare, e ora che non ha voglia di allenarsi nella palestra di casa, cammina ancora più spesso. In questa intervista gli abbiamo chiesto di raccontarci del passato (ma senza quella smania nostalgica di chi vuole rivivere gli anni 80), di quando è arrivato a Milano, del presente, di come vive la giornata e delle sue passioni.
Per noi è uno degli eroi della notte perché da 37 anni è dietro la consolle del Plastic, locale che lui, insieme a Lino, il fratello di Lucio Nisi (che ancora oggi ne è il proprietario) ha fatto nascere.

Le celebrazioni dei 25 anni del Plastic con una foto di Nicola giovanissimo e appena arrivato a Milano
Le celebrazioni dei 25 anni del Plastic con una foto di Nicola giovanissimo e appena arrivato a Milano
 
Chi sei? Cosa fai? Perché sei qui? Quando sei nato? Da dove vieni?
Vengo dalla campagna pistoiese, esattamente Collina di Vinacciano. Ho una zia a Milano e da bambino venivo sempre da lei d’estate finita la scuola. È finita che facevo più amicizie qui che non a Pistoia (dove studiavo). Sono nato nel 1927.

Nicola da Hair for Heroes negozio di Ambrogio Calchi e Dj Ringo. Anno 1983
Nicola da Hair for Heroes negozio di Ambrogio Calchi e Dj Ringo. Anno 1983
Quando sei arrivato a Milano? Cosa ti piaceva di Milano e perché l’hai scelta?Se dovevi stare in Italia non ci poteva essere un’altra città secondo me.

Che ricordi hai di Pistoia?
Amori dolorosi (i primi non corrisposti) e amori disinvolti. Comunque torno in Toscana durante tutti i mesi estivi. Dopo dieci mesi di nightclubbing ho bisogno di campagna e non accetto nessuna serata nei mesi di luglio e agosto….
 
Cosa facevi a Milano appena arrivato? Sappiamo che per un periodo hai lavorato anche con Fiorucci, com’è nata questa collaborazione e quanto è stata importante questa esperienza? Che locali frequentavi all’inizio?
Elio è stato il mio primo datore di lavoro. Ero sorpreso di quanto credesse in me e questa cosa mi ha dato senz’altro grande forza e sicurezza. Da bambino per me Milano significava andare da Fiorucci. Il primo e più straordinario concept store del mondo. Un sogno di modernità, una finestra sul mondo, senza paragoni.
Da teenager andavo al Sì/o/Sì e al Primadonna. Poi l’Odissea 2001, un altro a San Giuliano… Viridis, può essere? Non ricordo bene il nome.

viridis

Quando hai capito che la musica era una cosa fondamentale per te? Hanno influito i tuoi viaggi a Londra? Come ti pagavi i tuoi viaggi?
Credo intorno ai tre anni, almeno così dicono i miei! Poi mio padre mi ha regalato la prima tastiera a 6 anni e l’ho usata fino ai 15… poi era decisamente diventata un po’ desueta heheheh! Però ora avrebbe senz’altro dei suoni interessanti! Hanno iniziato a mandarmi a Londra intorno ai 13 anni e pagavano loro ovviamente, poi facevo accessori per negozi di Firenze e coi soldi via, aereo! Costava poco e soprattutto non avevo esigenze se non quella di atterrare ad Heathrow. I miei amici a 19 anni erano una serie di registi d’avanguardia tra cui John Scarlett Davis e Derek Jarman che mi avevano preso sotto la loro ala. Mi dicevano cosa vedere e dove andare a ballare che musica.

Il papà di Nicola Guiducci, il primo a destra
Il papà di Nicola Guiducci, il primo a destra
 
Come sei entrato in contatto con Lucio Nisi e com’è nato il Plastic? Cosa vi ha spinto a iniziare questa avventura? A che locali vi siete ispirati? Come sono arrivati poi Tavelli, La Pinky e tutti gli altri?
A Londra tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 frequentavo il Blitz e qui a Milano facevo l’assistente vetrinista l’ho fatto per due mesi, poi mi sono stufato. Il fratello di Lucio, Lino, era mio amico ed è con lui che abbiamo aperto nel dicembre 1980. Aveva questo spazio che era chiuso e si chiamava Studio Eva e per il gusto di provare decidemmo di aprire un locale. Abbiamo messo su quattro casse una consolle, due luci, il bancone c’era già… e via siamo partiti. Io viaggiavo tantissimo tra Londra, Parigi e New York ero sempre in giro e le conoscenze a vent’anni te le fai in un attimo. Poi eravamo un po’ i primi e non c’era neanche competizione con altri locali. Tutto poi veniva fatto col passaparola: io da solo andavo a portare gli inviti in giro per Milano dalla strada alle università.

Pinky arrivò nel 90 e sergio nel 95. La Pinky se non ricordo male lavorava a questo bar che si chiamava Mambo e le dissi tu sei adatta per noi e le dissi di venire al Plastic. Sergio era invece un frequentatore assiduo un ragazzino delizioso, abbiamo fatto amicizia e poi dopo il primo anno di università lasciò gli studi per iniziare a lavorare per noi, aveva deciso che stava bene al Plastic.

Come vi suddividete i ruoli?
Io sono il direttore artistico e dj, la Pinky è praticamente la manager, Sergio anche lui direzione artistica e poi da sempre è stato il mio braccio destro, Lucio è quello che si occupa della parte amministrativa, è quello più con i piedi per terra, quello che tira via le castagne dal fuoco diciamo ahahaaha.

Lucio Nisi, Sergio Tavelli, Pinky alla consegna dell'Ambrogino d'Oro nel 2009. Nicola stava arrivando a piedi ed era in ritardo
Lucio Nisi, Sergio Tavelli, Pinky alla consegna dell’Ambrogino d’Oro nel 2009. Nicola stava arrivando a piedi ed era in ritardo
 
Anni 80, poi i 90, gli anni Zero e poi le ultime annate. Ci racconti un po’ questi 4 cicli del Plastic?
Credo che il “cambio musicale” abbia un corso quinquennale e non decennale, non so se mi spiego…
Queste sono quttro tracce che mi hanno particolarmente segnato

ANNI 80

 

ANNI 90

 

ANNI 00

 

ANNI 10

 

Com’è cambiato man mano il locale?
Sui cambiamenti è difficile quando ci sei dentro. È come quando ti guardi allo specchio e non ti accorgi che invecchi, poi vedi una foto e dici “oh mamma sono passati vent’anni!”. Quindi quando vivi una cosa si evolve senza che te ne rendi troppo conto. Poi per noi il punto forte è sempre stata la musica, in modo appassionato e spassionato, per cui con le evoluzioni musicali e delle “mode” il locale si è spostato naturalmente… era ed è un evoluzione continua.

E Milano in questi quattro periodi come l’hai vista?
A parte la fine anni 8o con l’AIDS e suoi lutti continui la situazione è stata sempre piuttosto frizzante.

Oltre al Plastic che altri locali e one night c’erano negli anni 80 e quali sono le one night che hai visto nascere?
Ricordo soltanto il Pussy Galore….

35 anni dietro la consolle del Plastic… raccontami un paio di episodi divertenti che ti sono capitati.
Ce ne saranno mille! Adoro quando vengono a trovarmi moviestarz, popstarz, rockstarz… stara…. e ballano, fumano, sbandano, rovesciano drink sulle borse ridono e …! E non ti farò nessun nome!

Sfida di cappelli tra Nicola Guiducci e Anna Piaggi. Nicola 0 - Anna 1
Sfida di cappelli tra Nicola Guiducci e Anna Piaggi. Nicola 0 – Anna 1
 
Ti è mai capitato di dire basta… ?
Ai giornalisti spesso…. ahahahah

Nicola guiducci però non è solo un dj? Di cos’altro ti occupi oggi?
Oltre a curare alcune mostre per il PlasMA (la galleria d’arte moderna attaccata al Plastic, n.d.r.) e ad occuparmi delle colonne sonore delle sfilate con Sergio Tavelli, in questo momento sto preparando un progetto di abbigliamento con Pinky (Rosangela Rossi): Project Plasti Milano, che vedrà il suo lancio il prossimo gennaio. Nell’ultimo anno ho un po’ accantonato la fotografia spostandomi sui video e la mia prossima personale sarà in primavera se non ci saranno intoppi.

Nicola aka Nicolas nelle vesti di cantante
Nicola aka Nicolas nelle vesti di cantante
Sei stato anche un cantante… per quali gruppi? Che genere facevate? Dove suonavate? Raccontaci quel periodo…
La mia prima band milanese fu The Niagara Falls, che mi fece notare da Roberto Galli e ottenne per me un contratto da solista come Nicolas. Nel 1987 fui reclutato dai Gaz Nevada come singer/frontman. Agli inizi dei 90 ci fu un altro progetto The Music Drivers, con quello che era stato il bassista dei Niagara Falls, Steve Dub e Irene La Medica. Dal 2000 ho portato avanti i miei progetti come compositore: The Visionuts, Citiboy700 e Maupassant e non canto più. Ho un progetto nel cassetto da fare con Saturnino….

Qual è la più grande soddisfazione e il più grande rimpianto che hai del Plastic di Viale Umbria?
Nessun rimpianto, soddisfazioni infinite. Amo molto la nostra nuova sede, ha mille possibilità in più dell’altra

Il più grande successo del nuovo Plastic?
Essere riusciti a trovarlo!

Nicola in consolle al Plastiic
Nicola in consolle al Plastiic
 
Perché avete scelto di creare un Plastic uguale a quello in viale Umbria in via Gargano? La sfida del trasloco non poteva essere giocata in maniera diversa?
Forse sì ma eravamo talmente presi dalla ricerca del posto che quando l’abbiamo trovato eravamo stremati e così abbiamo ricostruito quello vecchio. Anche perché lo spazio erà già così suddiviso ovvero con le tre sale come il vecchio Plastic.

Cosa c’era in via Gargano prima del plastic?
Mah c’era un po’ di tutto: praticamente era un locale che affittavano per le occasioni più disparate da feste per i latinos a quelle per gli scambisti. Noi abbiamo fatto dei lavori e insonorizzato gli spazi ma vedendolo così con quelle tre sale, come quelle di viale umbria che per noi erano ideali, abbiamo deciso di ricreare le atmosfere del vecchio Plastic. Se fosse stato su due piani avremmo fatto sicuramente altro.

L'ingresso della galleria d'arte del Plastic con uno scorcio della nuova mostra curata da Nicola
L’ingresso della galleria d’arte del Plastic con uno scorcio della nuova mostra curata da Nicola
Come vedi i prossimi 35 anni del Plastic? E in generale come vedi il futuro della nightlife?
Non saprei proprio. Ovviamente credo molto nella “notte” e penso avrà le sue evoluzioni. Sempre più moderne sempre più innovative. Per quello che ci riguarda cerchiamo di rinnovarci costantemente, ora con la galleria prossimamente con un nuovo “hidden gallery bar”….

Quest’anno la grande scommessa è stata investire sul venerdì di Tyler NUL, cosa vi ha convinto del suo prodotto?
La scelta musicale e lui.

Dove Abiti? Con chi vivi? Gatti? Animali? Dove tieni tutti i vinili? E i cd?
Abito da solo in zona Porta Romana coi libri e i CD, i vinili sono in studio insieme alle riviste: o io o loro!

La parete di CD in casa di Nicola
La parete di CD in casa di Nicola
 
Dove compri la musica oggi? Solo on line? C’è un negozio dove ogni tanto vai a rifornirti?
A Milano da Serendeepity. On line SU iTunes / Beatport / Domino Recordings. Se posso cerco di trovare il vinile con il codice tracce wave/mp3.

E invece in generale dove vai a fare shopping?
Dyptique / Saint Laurent / OVS / American Appareil / Hermes / H&M / Muji.

Qual è la tua zona preferita di Milano? E tuo luogo preferito?
Porta Romana. La Biblioteca Sormani.

C’è un locale di Milano dove ti ritrovi per riunioni o appuntamenti di lavoro?
A casa o nel mio studio. Sono un fumatore e almeno lì non possono dirmi niente!

Lo studio di Nicola Guiducci
Lo studio di Nicola Guiducci
 
Dove vai a bere? Qual è il tuo cocktail bar preferito? E il tuo drink?
Martinique in Porta Romana. Vino rosso, vodka on the rocks e Cosmpolitan.

E invece qual è il tuo ristorante preferito? E il tuo piatto?
Non mangio mai fuori eccetto qualche cena a Le Petit Jardin (ristorante di Lucio Nisi, n.d.r.) quando ho voglia di vedere Lucio, perché alla fine ci incontriamo sempre di corsa o per riunioni di lavoro. Il mio piatto preferito…. spaghetti vongole e bottarga della Trattoria del Pescatore!

Quando stai casa invece cosa fai? Cucini? Giochi ai videogiochi? Se stai su internet quali sono i tuoi siti preferiti?
Cucino un sacco guardando film. Costruisco città e fattorie guardando film. Leggo riviste di musica e arte guardando film. Edito le tracce per le serate guardando film. Leggo prima di dormire e dormo 9/10 ore al giorno, in tranches di 3/4 ore.

Ci sono dei luoghi a Milano che alimentano le tue passioni? (palestre, teatri, cinema, sale giochi ecc..)
Sono un gran camminatore e cerco sempre di cambiare i tragitti. Non ho luoghi che alimentano le mie passioni, non so nemmeno se ho delle passioni in questo momento….

Il tuo fotografo e la tua foto preferita? Il tuo stilista preferito?
I fotografi saranno un centinaio ma la foto di Batman e Robin di Richardson è tra le mie preferite. Stilisti? Per il design Rei Kawakubo e per l’immaginario Hedi Slimane.

Terry Richardson Batman & Robin (1998)
Terry Richardson Batman & Robin (1998)
 
Oltre al tuo quali altri locali/club di Milano frequenti?
Rocket e Blanco e dove ci sono concerti o dj che m’interessano

Dopo il club: after, casa, baracchino, night…?
After a casa. Servono un paio d’ore dopo aver suonato per mettersi a letto

Il dj milanese che ti piace di più?
Mi vuoi far litigare con gli altri?

Qual è il party più fico a cui hai partecipato?
2 Many DJ’S a Barcelona

Se avessi un budget illimitato che party organizzeresti?
Una festa dove le band originali suonano i miei pezzi preferiti. Un pezzo ciascuno. 8 palchi in cerchio con gli ospiti al centro…. Che lusso!

Se non fossi un dj cosa ti piacerebbe fare nella vita?
Cerco di fare esclusivamente ciò che mi piace e lo faccio.

Sei fidanzato?
Single

Chi è il ragazzo o la ragazza più bella del tuo locale?
Sono belli tutti. Davvero!

pubblico plastic

Chi viene al Plastic oggi? Ci fai un confronto tra il pubblico del passato e quello di oggi? Oggi secondo me il Plastic vive anche un po’ di mito storico che lo rende un po’ turistico
Ecco sì ai turisti per caso dico sempre si spegnere il flash se voglio fare video o foto.

Al tuo locale capitano situazioni promiscue? Ci racconti quella più divertente che hai visto?
Nel vecchio club, all’inizio, i bagni avevano le porte coi vetri smerigliati… vedi tu!

Ti sei mai trovato in situazioni promiscue?
Tipo a letto in tre o quattro sì. Sesso nei cessi mai.

Ti hanno mai stalkerizzato?
Purtroppo sì. Aperta e chiusa parentesi.

Chi è il tuo eroe e perché?
Potrei dirtene un’infinità: sicuramente gli scrittorie James Joyce e Jorge Luis Borges, poi il pittore Gerard Richter e altri artisti Yves Klein e Richard Prince e molti altri….