Noi di Zero l’abbiamo vista crescere giorno dopo giorno, la torre bianca di Prada, ultimo tocco di Koolhaas nel complesso dell’ex-distilleria. Dal retro, dal basso di via Quaranta 40, dalle nostre finestre del bizzarro edificio Gabetti in cui lavoriamo, nella zona che seguendo le mode nominali più recenti abbiamo ribattezzato SOUPRA (South of Prada) abbiamo osservato l’edifico crescere in altezza fino ai suoi 60 metri, inquadrato tra il Panificio automatico continuo e la pittoresca ciminiera di fronte al Plastic. E ci siamo sempre chiesti: «Ma a che serve quello strano corpo obliquo là dietro che sembra una stampella, se l’edificio è dritto?». Ovviamente è una domanda puramente oziosa, non siamo mica ai tempi di Loos, l’ornamento non è più delitto. Comunque ora sappiamo che collega la torre al deposito e che cela un ascensore panoramico (dritto però, non una specie di funicolare obliqua).
Il punto di vista privilegiato per guardare la torre però non è il nostro, ahimè, anche perché oramai gli edifici Symbiosis, che poi saranno Fastweb, sul retro di Prada, sono cresciuti a loro volta frapponendosi al nostro sguardo: quello che da dietro sembra un rettangolone di lato, dal lato opposto dell’entrata della cittadella, venendo da via Ripamonti, ha il profilo a zig zag, come se una grossa lama ne avesse mozzato due spicchi all’interno. Quello che da fuori è una bella facciata fornisce agli interni un movimento straordinario: ogni piano è diverso dall’altro, con un’altezza diversa, dallo standard della casa popolare di 2 metri e 70 al megaambiente di 8 metri, alcuni a pianta trapezoidale e altri a pianta rettangolare, in modo da potere ospitare ristoranti e opere d’arte e installazioni giganti.
Di sicuro il rooftop sarà uno dei punti di osservazione dello sviluppo urbano più interessanti di Milano: da lì potremo sorvegliare l’evoluzione dello Scalo, che speriamo assomigli all’idea luminosa di Cino Zucchi di una grandissima piazza di collegamento tra nord e sud, e poi lo sviluppo molecolare di SOUPRA, con la prossima Piazza delle Arti vicinissima e chi sa quali altre novità.
Noi di Zero saremo lì con un drink in mano a guardare Gabetti dall’alto pieni di soddisfazione.
Geschrieben von Lucia Tozzi