Da Laurel Canyon al pop-rock massimalista inglese degli anni 80, fino ai giorni nostri. Rare Birds, il nuovo album del cantautore americano, è un ponte oceanico e ambizioso: Jonathan Wilson è riuscito a costruire qualcosa di (in)credibile con gli squarci temporali e musicali che ha ripescato e assemblato, senza essere nostalgico o calligrafico. Un microcosmo nel quale possono convivere benissimo Lana del Rey e Laraaji, ospiti nel disco, e mentori come CSN&Y o Peter Gabriel. Una sfida proibitiva per molti, ma evidentemente non per lui: performer, autore, produttore, turnista di lusso e proprietario dei Fivestar Studios a Los Angeles. D’altronde, negli ultimi anni ha collaborato con tantissimi artisti, dall’amico fraterno Father John Misty al mito Roger Waters, senza contare altri pesi massimi come Jackson Browne, Roy Harper o Bonnie “Prince” Billy, solo per citare la punta dell’iceberg. Gli album di Mr. Wilson richiedono tempo e attenzione – Gentle Spirit (2011), Fanfare (2013) e Rare Birds durano tutti 78 minuti – e lo stesso vale per i suoi concerti, decisamente più densi e dilatati rispetto a un classico indie act. Un restauratore folk-rock competente e ambizioso, con lo sguardo rivolto ai grandi del passato, ma con i piedi ben saldi nel suo personale concetto di presente.
Geschrieben von Matteo Quinzi