Con il loro terzo disco „Love is Dead“ i CHVRCHES puntano definitivamente alle classifiche „mainstream“ con un synth-pop che si è fatto ormai piacione quanto basta per strizzare l’occhio tanto ai fan dei The XX quanto alla corte delle grandi dive del pop, sotto l’egida di un produttore scafato ed eclettico come Greg Kurstin (già al lavoro con Lily Allen e Ellie Goulding). C’è un featuring sprecato con Matt Berninger dei National e qualche episodio dalla sensualità normcore fin troppo ampollosa, ma come prevedibile i ritornelli si appiccicano addosso e il trio scozzese saprà sicuramente come intortarci dal vivo.

Il secondo lavoro del duo britannico Let’s Eat Grandma, invece, ostenta ancora un fascino smaccatamente arty: attenzione perché „I’m All Ears“ rischia di essere uno dei „casi“ dell’anno e le giovanissime Rosa Walton e Jenny Hollingworth sembrano le sorelline weirdo di Lorde, in bilico tra una fascinazione sempreverde per Björk e l’eco futurista di SOPHIE (qui presente tra i credit). Forse siamo un po‘ saturi di questo spleen affogato tra voci eteree e luci al neon, ma è divertente immaginare la colonna sonora di „Drive“ se invece di un pulp alla maniera di Refn si fosse trattato di un teen drama. Tanto „Love is Dead“, ma alla fine ci caschiamo sempre.