Nel 2016 Ghali è diventato il fenomeno assoluto della musica italiana: tutti ne parlavano, tutti ne scrivevano, tutti cercavano di appropriarsene. Forte delle produzioni di Charlie Charles e di un’Italia in cui un italiano di seconda generazione è ancora visto come un esemplare esotico, il (t)rapper di Milano ha mietuto record di visualizzazioni e di streaming, senza un album e apparentemente senza una struttura alle spalle.
Peccato che, pubblicato “Album”, Ghali sia diventato più edulcorato e abbia perso quella spinta innovativa che aveva all’inizio, con un risultato artistico che sembra un adattamento fallimentare di Stromae. I concerti, poi, hanno dimostrato che urge una crescita generale, e in più qualche commento dal palco ha lasciato perplessi in molti. I numeri continuano a dargli ragione, ma in quest’epoca di sold-out e platini digitali vogliamo tornare a pensare alla sostanza?
Geschrieben von Livio Ghilardi