La loro “The Witching Hour”, da cui il rispettivo video, potente, rifinito e dall’estetica noir, mi rimanda ineluttabilmente a roba come Queens Of The Stone Age, Dead Weather, Raveonettes. Rock scuro, grezzo, finemente eseguito e impastato con un po’ di psichedelia rétro ammodernata e d’ordinanza, se vogliamo, così come d’ordinanza può essere anche il taglio alla Karen O/Alison Mosshart della frontman, deliziosa e perversa, Kitty A. Austen. Ma se l’idea di mettermi ad ascoltare un album delle tre band sopraccitate non mi farebbe salire di molto l’ardore (i QUOTSA, se mi è concesso dirlo, mi avevano francamente rotto le palle già dopo Songs For The Deaf), l’idea di beccare dal vivo questo quartetto londinese, nondimeno, mi gasa assai. Sarà che hanno quel piglio hard rock in più (ascoltatevi “Sister Electric”); sarà anche che li avrei immaginati molto bene in un episodio dell’ultimo Twin Peaks – The Return, a esibirsi sul palco del surreale Bang Bang Bar (lo storico Roadhouse della serie originale).