Vedi Napoli e poi muori. Vedi Berlino e poi ci resti. Era scritto nelle stelle che Sanna Engdahl ponesse il suo nido nella capitale tedesca. Abbandona gli studi e la carriera farmaceutica intrapresa nella natia Stoccolma, si fa largo fra le trasparenti pareti del Watergate guadagnandone la residency, La Fleur ha bruciato le tappe di un futuro annunciato. Diventa così una presenza fissa al Pacha di Ibiza, splende di luce propria in Boiler Room minimaliste, i suoi flussi tech-house hanno convinto Adam Beyer a distribuire Exhaust (EP pubblicato quest’anno) sulla sua label Truesoul.
Fondatrice dell’etichetta Power Plant e di una linea di abbigliamento (Sassy J, sei all’ascolto?), ha diviso il deck con un numero considerevole di leggende, le stesse che ne hanno remixato le tracce – un nome su tutti, conte Carl Craig da Detroit. La Fleur sboccia nell’autunno di Milano, ma di notte per noi è sempre primavera.
Geschrieben von Laura Cap