Amore e ossessione si incontrano la stessa notte, quando il ragazzo che fa il valletto all’ambasciata francese sente che un disco può ribaltare una città intera. Manchester, con i suoi mattoni rossi d’industria bagnati dalla pioggia permanente, è trasformata dalla vibrazione sexy e generosa di un disco che scuote tutto il paesaggio intorno. Ballando „Love Can’t Turn Around“ di Fairley Jackmaster Funk, quella notte nasce l’ossessione di Laurent Garnier: ascoltare tutti i dischi del mondo.
Se Air, Daft Punk, Justice hanno definito il french touch nell’elettronica, da oltre trent’anni Laurent Garnier è il luminare francese dei dancefloor mondiali. L’uomo dalla faccia rossa, the man with the red face, che ha fatto incontrare il jazz e la techno, che è sempre stato innamorato della danza fino a suonare al Bolshoi di Mosca un’opera commissionata dal ballerino e coreografo Angelin Preljočaj, è ancora ossessionato di perdersi una traccia in grado di ribaltare una città.
I suoi set potrebbero non avere mai fine perché in lui continua a scorrere la scintilla della musica. L’Electroshock, che ha raccontato nella sua autobiografia, è suonare per un pubblico, vedere le luci mappare i corpi di chi balla, creare un’atmosfera fino a farla esplodere di gioia con la musica.
Per chi ama la pista, ballare Laurent Garnier è diventata la stessa ossessione.
Geschrieben von Pietro Martinetti